Gren Hill: interrogazione al MInistro della Salute
Io e Libera, con altre colleghe Senatrici, abbiamo presentato questa interrogazione, suggerita dalla LAV
Interrogazione a risposta scritta
Al Ministro della Salute
Premesso che:
il 23 gennaio scorso, il Tribunale di Brescia ha condannato per maltrattamenti e uccisioni di animali il responsabile, il direttore e il veterinario dell’allevamento di beagle per la sperimentazione “Green Hill” di Montichiari, disponendo anche una serie di sanzioni accessorie;
il 15 maggio 2013, l’interrogante aveva presentato proprio in merito a Green Hill l’interrogazione n. 4-00173, che non ha ad oggi ancora ricevuto risposta;
nel corso delle udienze del processo, sono stati resi pubblici gli atti relativi alle ispezioni effettuate in data 14 luglio 2010 e 18 gennaio 2012 anche da parte di personale del Ministero della Salute, nella persona del dott. Giovanni Botta, che avevano certificato l’assoluta regolarità di quanto avveniva nell’allevamento;
rilevato che:
in tali relazioni, veniva riportato testualmente che “non sono stati evidenziati segni riferibili a maltrattamenti”, “sono a disposizione arricchimenti ambientali”, “non si è registrato sovraffollamento”; “è stato approntato un ambulatorio per la cura degli animali e per gli eventuali interventi chirurgici”; “assenza di stereotipie o di atteggiamenti di apatia”, “le segnalazioni di maltrattamento non hanno trovato fondamento”;
in alcune e-mail, sequestrate dall’autorità giudiziaria e prodotte negli atti del processo, il 22 febbraio 2012 l’azienda lamenta di essere stata “preavvisata solo 30 minuti prima”, e afferma che il dott. Botta è entrato solamente nei capannoni 3 e 4 dell’allevamento, ignorando l’1, il 2 e il 5, e che le superfici delle celle sono state misurate solamente in due casi e nel solo capannone 4, senza rilevare direttamente il peso dei cani al fine di poter verificare il corretto rispetto del rapporto peso/spazio così come dettato dal decreto legislativo 27 gennaio 1992, n. 116, allora vigente ed oggi abrogato e sostituito dal decreto legislativo 4 marzo 2014, n. 26, che regolava la “protezione degli animali utilizzati a fini sperimentali o ad altri fini scientifici”;
si chiede di sapere:
quali siano le ragioni del mancato coinvolgimento nelle ispezioni effettuate presso lo stabilimento Green Hill di personale del Ministero della Salute specializzato in protezione degli animali d’affezione, come sono i cani dell’allevamento in questione;
perché le ispezioni sono state effettuate con il solo coinvolgimento dei servizi veterinari della Asl locale e della Regione Lombardia e non, almeno in parte, in maniera autonoma dall’organo a cui sono affidate in via ordinaria vigilanza e controllo della struttura;
quali siano le ragioni per cui, a fronte della riscontrata violazione dell’obbligo di applicazione di microchip per l’identificazione dei cani, non siano state applicate le previste sanzioni amministrative;
quali siano le valutazioni relative all’operato degli ispettori della ex Direzione Generale Sanità Animale del Ministero – Ufficio VI, che hanno firmato le ispezioni citate;
se non ritenga opportuno, alla luce della recente sentenza di condanna per maltrattamenti e uccisioni, istituire una apposita commissione per procedere alla revisione delle autorizzazioni per la sperimentazione sugli animali, composta da personale che dia adeguate garanzie di preparazione scientifica e terzietà.