La discussione in aula sul DDL Unioni Civili
Il testo che l’aula del Senato ha incardinato oggi risponde a pieno al programma e gli impegni presi da Matteo Renzi. Il Pd ha sostenuto con coraggio un disegno di legge, oggi il 2081 a mia prima firma, che punta finalmente a riconoscere anche in Italia diritti e doveri importanti per la vita di migliaia di persone. Un coraggio sostenuto da una volontà ferma e da un impegno costante che ha permesso di affrontare e superare i mesi di ostruzionismo in Commissione per poi arrivare a portare il testo in aula. Il testo sulle unioni civili che ora è in aula è stato sottoscritto da oltre 70 senatori del Pd.
Questo perché ciò che vogliamo non è una legge qualunque, ma un testo che riconosca alle coppie same sex diritti pieni, dalla reversibilità della pensione con tutti gli altri diritti sociali fino all’estensione della responsabilità genitoriale sul figlio del partner (stepchild adoption) e per questo proseguiremo con tenacia la nostra battaglia parlamentare per tutelare un testo che abbiamo voluto e costruito con determinazione. Dopo la legge di stabilità affronteremo il dibattito d’aula e poi la fase degli emendamenti. Chi non concorda con il testo dovrà presentare emendamenti, sui quali si aprirà un confronto che finirà con un voto ! Qualcuno agita la richiesta di voto segreto sui temi di coscenza, sapremo come affrontarli. Per rispondere a chi dice che abbiamo avuto troppa fretta , uso quanto emerso dai lavori della commissione giustizia: questo provvedimento, delicatissimo, è in discussione da due anni. Sono stati riuniti e relazionati tutti i disegni di legge che sono stati presentati e i temi sono stati affrontati nella fase della discussione generale.
Si è passati alla fase della votazione degli emendamenti, che ha avuto inizio appena è terminata la pausa estiva dei lavori del Senato, che ha visto impegnata la Commissione giustizia per 13 sedute, nel corso delle quali sono stati esaminati 318 emendamenti. Di questi, due sono stati approvati, 74 respinti, mentre i rimanenti sono stati ritirati o dichiarati decaduti o preclusi; il che equivale a dire che di 318 emendamenti, nelle 13 sedute, sono stati votati complessivamente 76 emendamenti. Nei giorni 8 e 9 ottobre scorsi sono stati da ultimo ritirati ulteriori 578 emendamenti”. Infine, nella seduta notturna del 12 ottobre scorso è stato avviato l’esame di altri tre disegni di legge che sono stati congiunti con i disegni di legge già citati all’esame”.