Vatileaks: Cirinnà, affitto di favore? Ecco le cifre dal 1998
Ennesimo chiarimento su vicenda vecchia e nota. E’ fango per mio impegno su unioni civili
“Noto con sorpresa che una questione risalente al lontano 1998 e già ampiamente dettagliata viene ripresa all’interno di una nuova iniziativa editoriale. Ripeto, quindi, per l’ennesima volta ciò che dovrebbe essere più che noto. Ho abitato con mio marito in un appartamento di via dell’Orso di proprietà di Propaganda Fide dal 1998 al 2011”. Lo dichiara la senatrice del Pd Monica Cirinnà.
“E’ vero che abbiamo pagato 360 euro al mese per 12 anni? Sì – spiega – e per una ragione molto semplice. Quando ci fu proposto, quell’appartamento era appena stato lasciato da quel tossicodipendente che assurse alle cronache per aver danneggiato la fontana di piazza Navona. L’immobile ci venne offerto in condizioni disastrose: niente infissi, niente impianto elettrico nè idrico, nessun bagno, per non parlare di pavimenti e intonaco”.
“Per liberare l’appartamento dai rifiuti e dalle numerose siringhe ancora infilzate sulle travi di legno – aggiunge – sono stati necessari oltre 10 viaggi pagati all’Ama per il trasporto dei rifiuti ingombranti. L’accordo con la proprietà prevedeva lavori di ristrutturazione fatturati ed interamente a nostro carico che sarebbero stati poi scontati e spalmati sui canoni dei 12 anni di contratto”.
“Spendemmo 150 milioni di lire – sottolinea – ed ecco la sola ragione per la quale il nostro canone appariva più basso di quello che sarebbe stato secondo il mercato. Se si fa però due conti in euro e si somma il costo dei lavori al canone da noi pagato per 12 anni se ne ricava che, all’epoca – parliamo del 1998 – pagavamo un affitto pari a 950 euro al mese (circa due milioni di lire)”.
“Se ci fosse stato un favoritismo – conclude Cirinnà – abiteremmo ancora in quell’immobile. Invece, alla scadenza del contratto, nel 2011, quindi al 12esimo anno, lo abbiamo lasciato, per altro, in perfette condizioni, per andare a vivere altrove, sempre in affitto presso privati. Mi auguro che questo ulteriore chiarimento faccia desistere gli appassionati del fango e dal proseguire nel propinare chissà quale scoop giornalistico, per altro, con un singolare tempismo per tentare di screditarmi vista la mia delicata attività parlamentare sulle unioni civili, tema evidentemente sgradito a molti “.