Cirinnà: contro gli storni i falchi non sono efficaci
L’iniziativa del Municipio I contro gli storni va nella direzione sbagliata. L’uso della falconeria è infatti inefficace oltre che vietata dal Regolamento comunale sulla tutela degli animali e moralmente inaccettabile. L’esperienza di questi anni ci ha infatti insegnato che questo espediente non determina l’allontanamento degli storni, ma soltanto il loro momentaneo spostamento. Ottimi risultati si ottengono invece con il “distress call”, il grido d’allarme emesso in caso di pericolo.
E’ la tecnica utilizzata per circa 15 anni dal Comune di Roma e, inspiegabilmente, abolita. Lo ricorderanno bene i cittadini che abitano nelle zone colpite dal fenomeno: per molti anni non hanno più dovuto camminare per strada con ombrelli e le strade, come le macchine, non erano più imbrattate di guano.
(LZ) MUNICIPIO I. LIPU: CACCIA A STORNI CON FALCONERIA INUTILE E VIETATA
(DIRE) Roma, 17 nov. – Allontanare gli storni con la falconeria non e’ una soluzione efficace. Cosi’ in un comunicato la -BirdLife Italia avendo appreso con stupore che il Municipio I del Comune di Roma ha disposto l’allontanamento degli storni da Piazza Sonnino, dove gli uccelli hanno costituito un dormitorio invernale, tramite l’utilizzo di rapaci utilizzati in falconeria.
“I disagi arrecati ai cittadini dalla presenza di un grande dormitorio di storni, in una zona cosi’ densamente abitata, non saranno alleviati dalla scelta del I Municipio di utilizzare la falconeria per allontanare gli uccelli- dichiara Chiara Manghetti, responsabile Educazione e formazione Lipu– La citta’ di Roma e’ infatti gia’ popolata da predatori naturali degli storni, quali il falco pellegrino o gli stessi gabbiani, che regolarmente cacciano tra i grandi gruppi di questi uccelli, spaventandoli pur senza determinarne l’allontanamento. Per questo, cioe’ per la sua incapacita’ di produrre risultati significativi, lo strumento della falconeria solitamente non viene utilizzato ovvero viene repentinamente abbandonato. Non dimentichiamo che lo stesso Comune di Roma, vieta la falconeria al titolo VII, articolo 48, comma 4 del Regolamento comunale sulla tutela degli animali. L’iniziativa del I Municipio, evidentemente malconsigliato, e’ dunque illecita e non utile.
L’unico metodo universalmente utilizzato, e che ha prodotto ottimi risultati e’ il ‘distress call’, una tecnica basata sulla riproduzione del grido di allarme che lo stesso storno emette in caso di pericolo e che induce immediatamente gli animali ad abbandonare i dormitori, disperdendosi. Questa tecnica e’ stata utilizzata, soprattutto per tramite della , dallo stesso Comune di Roma per circa 15 anni, con risultati ottimi e duraturi. E’ un sistema che parte proprio dal verso di allarme degli storni ma si svolge in modo articolato e coordinato in vari dormitori simultaneamente, con il doppio scopo di dividere gli storni in piccoli gruppi e spingerli in dormitori meno problematici. Un intervento che, in tanti anni, ha mitigato il problema e rappresentato un sollievo per i cittadini. Non importa chi svolga l’intervento di allontanamento degli storni, l’importante e’ che sia del tipo giusto e la falconeria non lo e’. Per questo ci auguriamo che il I Municipio ci ripensi e adotti una soluzione migliore”, conclude Manghetti.
(Comunicati/Dire)COMUNICATO STAMPA LAV
ROMA: A TRASTEVERE, DIPARTIMENTO AMBIENTE DEL COMUNE E I MUNICIPIO FANNO VOLARE FALCHI ADDESTRATI PER “COMBATTERE” GLI STORNI
LAV : “ATTIVITÀ VIETATA DAL REGOLAMENTO COMUNALE TUTELA DEGLI ANIMALI! CHIEDIAMO BLOCCO IMMEDIATO E SANZIONAMENTO”
Un metodo medievale, cruento e anacronistico, quello introdotto per la prima volta a Roma ieri pomeriggio, nel cuore di Trastevere, dove cinque falchi avranno il compito di “fare la guerra” agli storni. Obiettivo della presenza dei falchi: allontanare e scacciare questi uccelli dai loro dormitori e quindi evitare strade, macchine e scooter ricoperti di guano.
“Un ritorno al passato, tanto inutile quanto barbaro, perché l’addestramento dei falchi oltre a non costituire una soluzione per regolare la presenza degli stornisi basa sul grave maltrattamento al quale sono sottoposti questi rapaci sin da piccolissimi – commenta la LAV che aggiunge – di fronte a un problema di guano e prevenzione degli incidenti, che sta a cuore ovviamente a tutti i cittadini, noi compresi, l’Amministrazione sta dando una risposta ridicola e inconsistente”.
“E’ paradossale che siano proprio il Dipartimento Ambiente del Comune e il I Municipio, i primi a contraddire venti anni di politiche di utilizzo di metodi incruenti e a violare un Regolamento comunale di tutela degli animali!”– fa notare la LAV, che ne chiede il blocco immediato e il sanzionamento da parte del Corpo della Polizia di Roma Capitale ai sensi dell’articolo 48, poiché “è vietato il rilascio in ambiente di volatili, ad eccezione di quelli curati dagli autorizzati Centri di Recupero Animali Selvatici”. E, in ogni caso, “le azioni di contenimento del numero dei volatili in libertà o tutela di talune aree, non possono essere esercitate con metodi cruenti” come è evidentemente questo, sia per il maltrattamento dei rapaci, sia perché i falconieri non possono garantire al cento per cento che nessuno storno venga attaccato e ucciso.
“La prova di volo avvenuta ieri a Trastevere, dovrà essere l’ultima, anche perché la sua reiterazione renderebbe normale, agli occhi dei cittadini, l’utilizzo di falchi addestrati, sottoposti ai comandi del falconiere, con le sofferenze che ciò comporta per gli animali” – prosegue la LAV.
Per poterli “addestrare”, infatti, i piccoli falchi vengono sottratti al nido quando ancora non possono volare e trasferiti nella gabbia del falconiere che diventerà il loro luogo di detenzione a vita. I rapaci saranno quindi costretti a vivere ogni giorno legati ad un trespolo, dal quale saranno rimossi solamente in occasione dei voli di addestramento. Animali nati quindi per volare per lungo tempo allo scopo di procurarsi il cibo, vengono sottratti ai genitori prima ancora di imparare a volare, allo scopo di essere utilizzati come “spaventapasseri”.
Ma non solo. L’uso dei rapaci per l’allontanamento di altri uccelli, è anche scarsamente efficace ed ha un effetto soltanto temporaneo. Infatti, una volta cessata la presenza del falco, gli uccelli tendono a far ritorno ai luoghi normalmente frequentati. Questo accade in maniera ancora più evidente per gli storni, che proprio per un comportamento legato alla loro struttura sociale, fortemente gregaria, tendono a riunirsi nei cosiddetti “dormitori”. In quelle aree, cioè, dove si raggruppano per trascorrere la notte.