In tanti mi chiedono: quando?
In tanti mi scrivete su Unioni civili e vi ringrazio, in tanti mi chiedete quando andremo in aula?
Lo sapete: se fosse per me, anche ora!
Sapete anche che il calendario d’aula lo fa la capigruppo di concerto con la ministra Boschi e che lei stessa ha più volte detto che dopo la legge di stabilità il Senato affronterà il dd 2081 sulle unioni civili e coppie di fatto, già incardinato il 14 ottobre.
I giorni non stanno trascorrendo invano, a seguito di quanto stabilito con Renzi che ha chiesto espressamente di evitare la doppia lettura, stiamo lavorando con i colleghi di commissione giustizia della Camera per recepire le loro istanze e costruire un testo pienamente condiviso, che faccia sintesi e unità all’interno del gruppo parlamentare del Pd.
Abbiamo la responsabilità di decidere, presto e bene, su famiglie, amori e affetti che ad oggi non hanno riconoscimento e tutela. Il testo di legge su Unioni civili , a mia prima firma, è alla sua quarta stesura è già una mediazione e un compromesso rispetto alla prima stesura. Chi dice che non abbiamo mediato mente.
Ci siamo impegnati ad approvare un testo non discriminatorio (e non è così: solo il matrimonio egualitario rispetta il principio di uguaglianza sancito dall’art. 3 della nostra Costituzione) e pienamente rispondente al dettato delle corti europee che più volte hanno condannato l’Italia e hanno sancito che sui diritti sociali non sono ammesse discriminazioni in base all’ orientamento sessuale.
Sto dunque tentando di blindare il testo, almeno nel Pd, per poter resistere alla valanga di emendamenti che in gennaio arriveranno in aula.
Ognuno di voi può fare molto, moltissimo, coinvolgere quella parte di paese che è ancora troppo silente, la maggior parte di noi eterosessuali, cittadini che pensano che questo tema non li riguardi, poiché interessa solo una minoranza.
Questo è un grave errore perché tutti dobbiamo pretendere di vivere in un paese civile, che rispetta i diritti umani.