Repubblica.it: Cirinnà: “Mi tempestano di sms e il peso della felicità altrui non mi fa dormire la notte”
ROMA. Senatrice Cirinnà, a pochi giorni dalla discussione in aula del disegno di legge sulle unioni civili, riesce a dormire la notte?
Molto poco, devo dire. La sera, fino a tardi, mi arrivano messaggi pieni di aspettative: “Monica, non mollare, Monica sei la nostra speranza, Monica voglio vivere qui, nel mio Paese, non voglio sposarmi in Inghilterra o in Spagna”. Sento un peso enorme, quello della felicità degli altri, una felicità che io ho già, perché vivo con l’uomo che amo (Esterino Montino, Pd, ndr) e ho un rapporto molto bello con i suoi quattro figli, con la mia famiglia allargata. Ecco: vorrei che anche gli altri, le persone ora discriminate, possano vivere la loro felicità”.
Ma è vero che suo marito, al mattino, le porta il thè a letto?
“Sì, lo fa da 20 anni. La colazione è il nostro momento insieme e io ho la pressione 50/80”.
Non si direbbe, lei è bella tosta, forse più di quello che pensavano quando le hanno affidato la legge.
“Sono cresciuta con tre fratelli maschi, di cui uno adottivo, e due cugini maschi sullo stesso pianerottolo. Sono stata allevata alla convivenza, al dialogo. In casa mia c’è sempre stato un viavai di parenti. Da noi venivano a morire le vecchie zie rimaste vedove, trovavano rifugio anche i poveri della parrocchia. Mi sono formata come scout, Roma 16, la sezione più “laica”, al punto che il nostro prete poi si è spretato”.