StadioRoma: tra torbido e spudoratezza a pagare non siano la città, i cittadini ed i lavoratori
Una corposa ordinanza di quasi 300 pagine non si analizza in poco tempo.
Rischio di essere superficiale ed approssimativa se entro nel merito delle contestazioni penali.
Quello che rileva in modo chiaro dall’ atto giudiziario è il contesto politico torbido nel quale con spudoratezza si sono mossi vari personaggi legati all’entourage della Sindaca Raggi e al partito di maggioranza del governo di Roma e ora, anche, dell’ Italia .
Si legge che Beppe Grillo avrebbe mandato a Roma il Dott. Lanzalone per occuparsi della stadio della Roma ; in una intercettazione rilevante, citata in ordinanza, si leggono anche i nomi di Fraccaro e Bonafede, oggi rispettivamente ministro dei Rapporti col Parlamento e ministro della Giustizia.
Sono coinvolti anche alcuni altri politici di altri partiti.
Ho insegnato per molti anni procedura penale e so bene che la responsabilità penale è personale, e che chiunque è innocente fino alla pronuncia della sentenza definitiva di condanna. Sono certa che i magistrati faranno piena luce e applicheranno perfettamente la legge.
Quello che merita di essere analizzato è il contesto politico nebbioso e torbido che ormai da tempo avvolge il governo di Roma. Una giunta paralizzata, incapace e paurosa che ha addirittura negato alla capitale d’Italia la candidatura olimpica, per il timore di non poter e saper controllare la corruzione, e che ora ci si trova immersa .
Ora si legge che il padre nobile degli M5S, Beppe Grillo, avrebbe mandato a Roma il suo super consulente Lanzalone, poi nominato presidente dell’Acea, per occuparsi dello stadio della Roma .
Quel progetto aveva in origine, ai tempi della giunta Marino, cospicue cubature a fronte dell’obbligo per i committenti/costruttori di realizzare importanti opere urbanistiche : un nuovo ponte sul Tevere, il collegamento ferroviario e la nuova viabilità.
Queste opere avrebbe reso sopportabile l’impatto del nuovo stadio per l’intero quadrante sud di Roma . Poi arrivò la giunta Raggi, con Lanzalone, e il gruppo di supporto politico del M5S nazionale , il famigerato direttorio .
Il progetto venne cambiato, le cubature ridotte, tutte le opere urbanistiche cancellate. Questo non è fare il bene di Roma.
Troverete nell’ordinanza anche un chiaro riferimento a una dazione di danaro pari a 250 mila euro a favore della Lega per la campagna elettorale di Milano.
Lascio a tutti voi le considerazioni etiche, morali e politiche. Penso che insieme possiamo condividere la speranza che non sia Roma, i suoi cittadini e i suoi lavoratori a pagare il prezzo più alto di questo sistema di potere e interessi che blocca gli investimenti pubblici e privati e tutte le opere, siano essi di manutenzione ordinaria, straordinaria e tutti i grandi progetti.
In allegato l’ordinanza: