Vicenda dello Stadio della Roma
INTERROGAZIONE ORALE
CON CARATTERE D’URGENZA
AI SENSI DELL’ARTICOLO 151 DEL REGOLAMENTO DEL SENATO
Al Ministro della giustizia
Premesso che:
oggi, 14 giugno 2018, molti quotidiani riportano la notizia dell’arresto con l’accusa di associazione finalizzata alla corruzione di Luca Parnasi, proprietario dei terreni su cui dovrebbe essere edificato il nuovo stadio della Roma e della società “Eurnova”, incaricata dalla As Roma di predisporre i progetti di fattibilità e i progetti esecutivi del nuovo stadio;
un ruolo chiave in questa vicenda sarebbe stato ricoperto da Luca Lanzalone, avvocato e neo presidente della municipalizzata Acea, nonché consulente “di fatto” della giunta Raggi nella gestione del dossier sullo stadio della Roma, il quale – secondo quanto riportato dal quotidiano “Corriere della sera” del 14 giugno 2018 – in cambio di consulenze “mascherate” pagate ben 100.000 euro, una casa e uno studio a Roma avrebbe stretto con Parnasi un “sodalizio criminale” per perseguire interessi privati grazie – come riportato dal giudice per le indagini preliminari, Maria Paola Tomaselli in un’ordinanza- “agli ampi poteri e dell’ampia fiducia di cui Lanzalone gode in Campidoglio.”;
secondo il quotidiano on line IT.BUSINESSINSIDER.COM del 13 giugno 2018, che riporta quanto scritto dai magistrati, “Lanzalone in qualità di consulente del Comune, elabora (a favore di Parnasi) una soluzione tecnica riguardo le procedure da adottare per il buon esito del progetto finalizzato a consentire un immediato inizio dei lavori», evitando “il pericolo di possibili ricorsi” da parte delle associazioni;
secondo quanto riportato dal suddetto quotidiano on line “Per i magistrati, Parnasi ha pagato profumatamente Lanzalone perché è potente: nel mondo grillino può influenzare amministrazioni pubbliche e comuni retti da M5s”;
a conferma di quanto sopra riportato, secondo il quotidiano “La Repubblica” del 14 giugno 2018, otto ore prima di essere arrestato, Lanzalone era a cena, in un ristorante vicino al Senato, con Davide Casaleggio ed è l’autore del nuovo statuto del Movimento 5 Stelle;
questa inquietante vicenda, testimonianza del declino inarrestabile della città di Roma, ha portato a 9 arresti e a 16 indagati per reati che vanno dall’associazione a delinquere, alla corruzione, al traffico di influenze e alla fatturazione per operazioni inesistenti;
tra gli arrestati ci sono Luca Parnasi, Luca Lanzalone, Adriano Palozzi, di Forza Italia, vicepresidente del Consiglio regionale, e Michele Civita, ex assessore regionale del Pd. Lanzalone, Palozzi e Civita si trovano agli arresti domiciliari. Parnasi si trova in carcere con altri cinque suoi collaboratori;
fra gli indagati ci sono Paolo Ferrara, capogruppo in Campidoglio del Movimento 5 Stelle, che offre a Parnasi “un’ampia e completa disponibilità” a fornire informazioni sull’iter del procedimento amministrativo e a votare a suo favore nel riconoscere lo stadio di “interesse pubblico”, Mauro Vaglio, presidente dell’ordine degli avvocati, vicino al Movimento 5 Stelle, e Davide Bordoni, consigliere capitolino di Forza Italia;
secondo quanto riportato dal quotidiano “La Repubblica” del 14 giugno 2018, nell’ordinanza di 288 pagine, il gip Tomaselli e il Procuratore aggiunto, Paolo Ielo, scrivono: “L’indagine ha consentito di individuare un sistema riconducibile a Luca Parnasi, che ha fatto del metodo corruttivo verso esponenti istituzionali un significativo asset d’impresa. Un flusso costante di relazioni che, in una sorta di crescendo rossiniano, definisce un modello di corruzione sistemica, caratterizzata da un’opzione criminale insensibile ai mutamenti politici e istituzionali”;
lo stesso articolo del quotidiano “La Repubblica” rivela come Parnasi avrebbe detto in un pranzo a casa di un costruttore “Ho il mondo 5 Stelle in mano”, vantandosi di poter “capitalizzare il super rapporto con i 5 Stelle”;
secondo quanto riportato dal quotidiano “La Stampa” del 14 giugno 2018, “Parnasi nel tentativo di ottenere i favori del mondo 5 Stelle avviò l’attività di promozione in favore del candidato alla Regione Roberta Lombardi. In tal modo egli rafforza i suoi legami con Paolo Ferrara e con Marcello De Vito” (Presidente del consiglio comunale di Roma) “in quanto ricoprono rilevanti incarichi nell’ambito dell’amministrazione capitolina, svolgono un ben preciso ruolo nell’approvazione nel progetto dello stadio. Crea i presupposti per lo sviluppo di ulteriori progetti imprenditoriali, essendo la Lombardi, oltre che candidata alla Regione, personaggio di spicco dei 5 Stelle a livello nazionale e quindi destinata, in ipotesi di un successo elettorale della sua compagine nelle elezioni politiche a ricoprire ruoli decisionali nel nuovo assetto che si determinerà all’esito del voto”;
quanto alla posizione del capogruppo M5S in Campidoglio Paolo Ferrara, prosegue il testo dell’ordinanza: “Non può non essere evidenziato come anche tale richiesta risponda, così come quella di elaborazione di un progetto di restyling del lungomare di Ostia, all’esigenza di guadagnarsi consenso e credibilità, seppure non nei confronti degli elettori, ma all’interno del Movimento”;
premesso inoltre che:
nell’indagine viene citata anche l’associazione “Più Voci” considerata vicino alla Lega in quanto creata nell’autunno del 2015 da tre commercialisti, Giulio Centemero, tesoriere della Lega, Alberto Di Rubba ed Andrea Manzoni ed usata – secondo una ricostruzione fatta dal settimanale “L’Espresso del 3 aprile 2018 – dalla Lega per ricevere finanziamenti da destinare a società controllate dalla stessa Lega, evitando così il deposito dei soldi sui conti correnti intestati al partito a seguito del sequestro di 48 milioni di euro disposto dal tribunale di Genova a causa della condanna di Umberto Bossi a due anni e sei mesi per truffa in danno dello Stato;
secondo quanto riportato dal quotidiano “La Stampa” del 14 giugno 2018, Parnasi, tramite una sua società, nel 2015 avrebbe devoluto 250.000 euro all’associazione “Più voci”, ma “il finanziamento doveva restare segreto”;
si chiede di sapere:
quali siano le valutazioni del Ministro in indirizzo sui gravissimi fatti riportati in premessa e quali iniziative urgenti intenda adottare per contrastare questo deleterio “metodo” corruttivo.
MIRABELLI, CIRINNA’