Sequestro arsenale da guerra – INTERROGAZIONE URGENTE (ex art. 151, Reg. Senato).
Al Ministro dell’Interno
Premesso che:
come riportato da diversi organi di stampa, in data 15 luglio 2019, la Polizia di Torino, coordinata dalla Procura di Torino, ha sequestrato nel Nord Italia un autentico arsenale di guerra rinvenuto nelle disponibilità di diverse persone appartenenti all’estrema destra;
durante la predetta operazione, condotta dal Servizio Antiterrorismo dell’Ucigos e dalla Digos di Torino, che ha agito in collaborazione con quella di Milano, Varese, Pavia, Novara e Forlì, sono stati sequestrati fucili d’assalto di ultima generazione, nonché un missile aria-aria perfettamente funzionante che gli arrestati, reduci dai combattimenti a Dombass, in Ucraina, stavano cercando di vendere per una cifra pari a 470mila euro;
considerato che:
i fatti seguono ad una serie allarmante di accadimenti che testimoniano come le formazioni riconducibili all’estrema destra si muovano con una preoccupante libertà d’azione;
in tal senso si pensi all’aggressione ai danni del giornalista Federico Marconi e del fotografo Paolo Marchetti del settimanale L’Espresso avvenuta, lo scorso 7 gennaio al cimitero del Verano, durante la commemorazione dei morti di Acca Larentia. Tra gli aggressori figurano Giuliano Castellino e Vincenzo Nardulli, esponenti di spicco rispettivamente di Forza Nuova e Avanguardia Nazionale. In particolare, si evidenzia che Avanguardia Nazionale, organizzazione neofascista e golpista italiana, è stata fondata il 25 aprile 1960 da Stefano Delle Chiaie e disciolta formalmente il 5 giugno 1976 a seguito della condanna del Tribunale di Roma di gran parte dei dirigenti e degli attivisti di Avanguardia Nazionale per ricostituzione del disciolto partito fascista;
tra i numerosi fatti accaduti in questi mesi si ricordano anche gli scontri avvenuti a Genova lo scorso 23 maggio nel corso del comizio di Casa Pound, o ancora le violenti minacce sempre ad opera di diversi esponenti di Casa Pound, in occasione dell’assegnazione di una casa popolare nel quartiere di Casal Bruciato a Roma. Tra gli insulti e le minacce occorre menzionare finanche la minaccia di uno stupro rivolta ad una donna bosniaca con in braccio una bambina;
inoltre, come noto, la Corte dei Conti ha stimato in 4,6 milioni di euro il danno all’erario dovuto all’occupazione abusiva dell’immobile di Via Napoleone III in Roma da parte di Casa Pound. Come sottolineato dalla Corte di Conti: “L’occupazione sine titulo dell’immobile da parte di Casa Pound ha determinato una perdita economica per le finanze pubbliche e comunque una lesione al patrimonio immobiliare pubblico, dato che il cespite non è stato proficuamente utilizzato per oltre 15 anni”. Nonostante le predette stime e le sollecitazioni pervenute da diversi esponenti istituzionali, ad oggi il Ministro in indirizzo non ha adottato alcuna iniziativa volta a sgomberare l’immobile;
considerato, inoltre, che:
l’articolo 1 della legge 20 giugno 1952, n. 645 recante norme di attuazione della XII disposizione transitoria e finale (comma primo) della Costituzione dispone che: “Ai fini della XII disposizione transitoria e finale (comma primo) della Costituzione , si ha riorganizzazione del disciolto partito fascista quando una associazione, un movimento o comunque un gruppo di persone non inferiore a cinque persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza, o svolgendo propaganda razzista, ovvero rivolge la sua attività alla esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista.”;
si chiede di sapere:
quali iniziative necessarie e urgenti il Ministro in indirizzo intenda intraprendere al fine di contrastare efficacemente le attività criminali delle diverse organizzazioni riconducibili all’estrema destra, oramai divenute una vera emergenza nazionale, anche alla luce del dettato costituzionale in materia di divieto di riorganizzazione del disciolto partito fascista, il cui rispetto deve sempre guidare l’attività di tutti i membri del Governo della Repubblica Italiana.
PINOTTI