Centocelle non ha paura – Interrogazione parlamentare
Questa sera le cittadine e i cittadini di Centocelle – assieme a tante e tanti romani – scenderanno di nuovo in piazza per difendere il quartiere dalla violenza e dall’insicurezza. Dopo gli incendi delle scorse settimane è evidente che a Roma esiste un serio problema di controllo del territorio. Su questo ho depositato una interrogazione alla ministra Lamorgese. La politica e le istituzioni facciano la loro parte, mettendosi anzitutto in rete con le iniziative civiche, valorizzando le pratiche di solidarietà e partecipazione che emergono nella società. Senza solidarietà e partecipazione non c’è sicurezza!
Testo dell’Interrogazione Parlamentare:
Atto n. 3-01232
Pubblicato il 12 novembre 2019, nella seduta n. 165
CIRINNA‘ , ASTORRE – Al Ministro dell’interno. –
Premesso che:
nella notte tra il 6 e il 7 novembre 2019 a Roma, è stata data alle fiamme la libreria indipendente e antifascista “La Pecora elettrica”, a poche ore dalla sua riapertura, successiva all’incendio del 25 aprile;
pochi giorni prima, sempre nel quartiere romano di Centocelle, un incendio aveva gravemente danneggiato la “Pinseria” di via delle Palme;
nella notte tra l’8 e il 9 novembre, un altro incendio, nella stessa zona, ha colpito il “Baraka bistrot”, in via dei Ciclamini, proprio di fronte al luogo in cui avrebbe dovuto svolgersi, poche ore dopo, l’assemblea dei cittadini del quartiere, organizzata dalle associazioni e dai comitati di cittadini per discutere dei fatti recentemente accaduti;
la sera del 6 novembre un’imponente manifestazione degli abitanti del quartiere ha testimoniato la voglia di resistere ad ogni intimidazione e rendere Centocelle un luogo accogliente e vissuto;
ad oggi non è chiara la matrice degli attacchi, accomunati tuttavia dall’intento di colpire realtà in grado di dare al quartiere luoghi di aggregazione e produzione culturale, funzionali a consolidare il senso di comunità e la coesione sociale nella zona;
considerato che:
tali fatti, per gravità e intensificazione nel tempo, sono espressione di un serio problema di controllo del territorio, comune peraltro a molte zone della città di Roma;
a Roma, secondo quanto riportato dall’Osservatorio per la legalità del Lazio e dalla Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere, esistono almeno 100 piazze di spaccio gestite da 94 clan;
allo stesso tempo, la città ha sofferto, in soli due anni, di tagli per 56 milioni di euro ai servizi sociali, oltre a un significativo impoverimento del tessuto economico, come dimostrano il progressivo abbandono di Roma da parte delle aziende, con imponenti conseguenze sul piano della disoccupazione, e la situazione di cronica sofferenza delle aziende municipalizzate;
anche il tessuto sociale della città è in profonda sofferenza, come testimoniano i numerosi episodi di sgombero di realtà attive nella costruzione di concrete pratiche di solidarietà sociale e sostegno alle persone in condizione di vulnerabilità;
in questo scenario, la criminalità organizzata trova terreno fertile ed è necessaria una reazione forte da parte delle istituzioni e della politica;
tale reazione, tuttavia, non può essere affidata soltanto ad un inasprimento di misure di carattere securitario o repressivo: è necessario piuttosto intervenire per accompagnare e proteggere percorsi di integrazione sociale, anche attraverso il pieno ripristino dei servizi pubblici essenziali, a partire dall’illuminazione pubblica, e la riqualificazione degli spazi pubblici di aggregazione, assieme a politiche sociali in grado di garantire inclusione e sicurezza,
si chiede di sapere quali iniziative il Ministro in indirizzo abbia assunto o intenda assumere a seguito dei fatti riportati, per fare fronte alla grave situazione della sicurezza nella città di Roma, ed in particolare nel quartiere di Centocelle.