Rilancio e lavoro, ma Stato controlli
Per efficace piano di risanamento pensare a ragionevole tempo commissariale
Di fronte a una crisi industriale di questo genere, per Alitalia ci sono due sole alternative: un intervento pubblico diretto ed esteso oppure la chiusura. La chiusura è uno scenario che non possiamo nemmeno lontanamente prendere in considerazione. Uno Stato responsabile non può rimanere fermo e, quindi, deve intervenire per arginare i danni fatti dai privati e mettere al riparo un assetto industriale fondamentale per il Paese, assicurandone il risanamento ma anche il rilancio”. Lo ha detto la senatrice del Pd Monica Cirinnà intervenendo in Aula nella discussione generale sul decreto Alitalia.
“Occorre sostenere gli investimenti necessari, ma anche e soprattutto tutelare il lavoro di tante persone – ha aggiunto – Per fare questo, è indispensabile attivare un vero e proprio piano industriale di lungo periodo, che rilanci e sviluppi l’azienda garantendo piena occupazione e tutela della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori. Le priorità devono rimanere rilancio e lavoro”.
“C’è un aspetto nel decreto che necessita attenzione – ha sottolineato – il tempo di sei mesi per la gestione commissariale per organizzare un efficace piano di risanamento. Siamo proprio sicuri che sia economicamente ragionevole fissare un termine a maggio, quando il momento di massimo ricavo per l’azienda è, come ovvio, il periodo estivo? Io credo di no. E mi auguro che, magari in sede di conversione del decreto-legge “Milleproroghe”, si possa porre rimedio, estendendo il termine di restituzione del prestito ponte almeno di ulteriori sei mesi”.
“Ma è anche necessario che il pubblico, dopo aver deciso di erogare risorse così significative, non abdichi alla propria funzione di controllo sulla gestione – ha concluso Cirinnà – Questo è un punto davvero fondamentale. Dobbiamo evitare di spendere denaro pubblico, come accaduto negli ultimi due anni, per poi accorgerci che nulla è cambiato e si è proseguito nello stesso trend nocivo all’azienda, proprio come avveniva al tempo della gestione solo privata. Questo deve essere il momento del coraggio