25 Novembre, Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne
Oggi si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Una ricorrenza dolorosa e importante.
Una giornata dolorosa, perchè ci ricorda quanto ancora diffuso sia il fenomeno della violenza di genere: ogni anno, leggiamo i numeri, scorriamo i nomi delle vittime, torniamo a mettere le mani in storie di dolore assoluto e ingiusto.
Una giornata importante, perchè ci invita a riflettere sulle radici culturali, economiche e sociali della violenza contro le donne. Ci invita ad essere consapevoli del fatto che la violenza di genere non è un destino, ma un fenomeno che può essere superato se si agisce – oltre che sulla repressione – sull’eliminazione delle sue cause.
A partire dalla lotta per eliminare ogni residuo patriarcale e oscurantista dalla nostra cultura, dal nostro linguaggio, dal nostro modo – anche istintivo – di leggere il mondo. Penso alla fatica che facciamo, quasi ogni giorno, per un linguaggio inclusivo della differenza femminile, per una corretta rappresentazione e narrazione dell’esperienza di vita delle donne; per il superamento, ovunque, di inaccettabili stereotipi di genere, di cui avvertiamo il peso anche e soprattutto quando si tratta di analizzare, raccontare o comprendere episodi di violenza.
Ma penso anche alla battaglia quotidiana per garantire alle donne piena autonomia nelle scelte, libertà dal bisogno, accesso al lavoro, parità di retribuzione.
Battaglie alle quali siamo chiamati insieme, uomini e donne, per la costruzione di una comunità accogliente, fondata su relazioni equilibrate, armoniose, rispettose delle differenze.
Per questo, non da ultimo, nella proposta di legge Zan è stato inserito anche il contrasto della misoginia. Per questo, stiamo costruendo i progetti italiani per l’impiego dei fondi del Next Generation UE per fare in modo che la rinascita italiana ed europea sia anche un Women New Deal. Per questo, oggi pomeriggio voteremo in Senato un disegno di legge importante, per rendere stabili e continue le indagini statistiche sull’incidenza dei fenomeni di violenza e sulle loro radici.
È un cammino ancora lungo. E se ogni anno, purtroppo, si accresce la lista delle donne vittime di questo odio insensato ma purtroppo assai radicato, è altrettanto vero che – con tenacia di donne – ogni anno aggiungiamo un pezzo importante alla costruzione di un futuro libero dalla violenza di genere.
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