Donne, uomini, bambine e bambini: ebrei, rom e sinti, omosessuali, disabili. Oggi è il giorno in cui si rinnova la memoria dell’orrore più grande che l’umanità abbia mai conosciuto.

La tragedia senza fine della “normalità” che diventa imposizione violenta, esclusione, morte.
Oggi, come ogni anno e ogni giorno, ricordiamo che l’unica risposta sta invece nell’inclusione, nel rispetto della comune umanità, nella pari dignità delle differenze, che sono la ricchezza di una comunità coesa e aperta al futuro.

Questa memoria diventi testimonianza e azione, nelle nostre parole e nei nostri gesti quotidiani.