Corte Costituzionale e omogenitorialità: adesso scatto d’orgoglio da parte del Parlamento
“Ancora una volta, è la Corte costituzionale a dover indicare la strada al Parlamento nel tentativo di dare risposta a concrete domande di giustizia, riconoscimento e tutela. E anche stavolta, questo accade in relazione alla tutela delle persone più fragili e indifese: è successo per i malati, con il caso Cappato, e adesso accade per le bambine e i bambini delle famiglie arcobaleno”. Lo afferma Monica Cirinnà, senatrice PD e responsabile Diritti dem. “Con le due sentenze depositate oggi, la Corte pronuncia parole chiare, con grande equilibrio e sensibilità: e afferma con nettezza che non è più tollerabile il ritardo del Parlamento nell’adozione di leggi per il riconoscimento dello status di figli di entrambi i genitori, anche nel caso di coppie di mamme e di papà. In entrambe le pronunce, peraltro, la Corte si spinge a esemplificare le concrete soluzioni perseguibili nei due casi, mantenendo ferma l’esigenza di tutelare l’interesse del minore e la sua stessa identità: dal rafforzamento dell’istituto dell’adozione in casi particolari, i cui limiti sono particolarmente evidenti proprio nel caso delle bambine e dei bambini delle famiglie arcobaleno, alla revisione delle norme in materia di riconoscimento della genitorialità alla nascita, le indicazioni della Corte sono molto chiare”, prosegue. “Per questo”, conclude, “presenterò al più presto un progetto di legge che traduca in un articolato i principi espressi dalla Corte. Quel che è certo è che esiste un vuoto, dolorosissimo, che il Parlamento dovrà colmare al più presto, senza strumentalizzazioni ideologiche e con un vero e proprio scatto d’orgoglio. Esiste, deve esistere, una politica capace di non ignorare la vita delle persone.”.
In allegato i testi delle due sentenze: