Attacchi ai diritti prima di andare al governo
Il Presidente Mattarella non ha ancora affidato l’incarico di formare il nuovo governo e già il partito di Giorgia Meloni pensa a mettere le mani sui provvedimenti contro le discriminazioni che colpiscono le persone LGBT+ nelle scuole, nel mondo del lavoro, sui mezzi di comunicazione.
La ministra Bonetti ha appena varato la nuova Strategia Nazionale Lgbt, che altro non è che quello che l’Europa chiede all’Italia da tempo: prevedere misure che contrastino le discriminazioni che le persone LGBT+ subiscono nella vita di tutti i giorni, in qualsiasi ambiente si trovino a vivere. Un piano articolato che parla di scuola, di lavoro, di carceri e di comunicazione e coinvolge diversi attori, comprese le amministrazioni locali che aderiscono alla rete Ready.
Come avevamo ampiamente previsto nelle scorse settimane, quelli che hanno applaudito in Senato contro il ddl Zan sono già pronti a stravolgere tutto “con la nostra linea”, come ha dichiarato la ex portavoce del Family Day. Non credo sia necessario chiedere delucidazioni su quale sia la linea perché è evidente a tutte e tutti: zero diritti, zero tutele, nessuna protezione. Tutto mentre Salvini chiede il “ministero alla Famiglia e alla natalità” e nessuno parla di ministero alle Pari opportunità. La visione della famiglia, del ruolo della donna, delle persone lgbt+ che ha questa maggioranza non è degna di un paese dell’Unione Europea del XXI secolo.
Contrasteremo con ogni mezzo a disposizione questo tentativo di ricacciarci in un passato che vogliamo lasciarci alle spalle, fatto di odio, di esclusione sociale e di discriminazioni. Hanno vinto le elezioni, ma l’opposizione farà il suo lavoro con fermezza e determinazione.