Cirinnà: Zinno, nozze coraggiose Perciò ho deciso di celebrarle
NAPOLI — Sposati grazie alla Cirinnà (legge), uniti da Cirinnà (senatrice). Il 24 settembre prossimo, sarà la firmataria della normativa sulle Unioni civili Monica Cirinnà (Pd), appunto, ad officiare il rito che coronerà davanti allo Stato l’amore del sindaco di San Giorgio a Cremano Giorgio Zinno e quello del suo compagno Michele Ferrante .
Senatrice, sarà la sua prima volta? «Sì, la prima in assoluto e non è un caso che abbia scelto di sposare proprio Giorgio, un uomo delle istituzioni, anzi il primo sindaco omosessuale che usufruisce dei diritti garantiti dalla legge. È un uomo di straordinario coraggio, limpido, un giovane primo cittadino che ha manifestato apertamente il suo orientamento sessuale, rivendicato i propri diritti, ha combattuto e ha anche vinto alle elezioni, formando poi una splendida giunta. Non solo. Ha fatto tutto questo in un piccolo paese del Sud la cui immagine è ancora quella di una zona arretrata e tradizionalista, ma sappiamo che non è così. Anzi la storia di Giorgio testimonia che è un’avanguardia».
Le nozze di Zinno saranno in grande, con accrediti per la stampa. «Perché quello che festeggeremo non è solo l’unione di due persone, ma una durissima battaglia durata due anni. E vinta. Si tratta solo di una battaglia, non della guerra. Rimangono molti diritti ancora da garantire. Lo stesso rito che celebreremo non è pari a un matrimonio eterosessuale e proprio questo sarà un nuovo traguardo da raggiungere. Non dimentichiamo che dalle famiglie arcobaleno rimangono esclusi i figli dei coniugi. Insomma, brindiamo solo a una prima vittoria. Ed è importante farlo però. Siamo come un esercito che si ritrova dopo aver sgominato il nemico almeno su un campo e festeggia per riconoscersi i meriti al fine di incoraggiare tanti altri amministratori e cittadini. E che sia io, una parlamentare etero, a essersi fatta promotrice una di una lotta relegata finora a gruppi di genere è ancora più importante. Se Giorgio e Michele possono essere felici, lo sono anche io che sono sposata con figli, e lo sono i miei genitori anziani che hanno vissuto un’altra epoca e oggi si ritrovano in una società più inclusiva».
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