CODICE ROSSO: CIRINNA’, MA QUALE REGALO! E’ OCCASIONE PERSA
Da Lega e M5S nessuna attenzione a diritti e dignita’ femminile
“Il cosiddetto Codice rosso non un regalo alle donne, come solo pochi giorni fa ha osato dire il Ministro Salvini, ma il risultato di anni di lotte delle associazioni femminili e di migliaia di donne attive nel contrasto alla violenza di genere in questo Paese. Non un regalo, ma una conquista: perché i diritti non sono il frutto di un regalo o di una graziosa concessione da parte del potere, ma il riconoscimento di qualcosa che spetta a tutte e a tutti, per pari dignità, come impone la nostra Costituzione”. Lo ha detto in Aula la relatrice di minoranza Monica Cirinnà del Pd.
“La discussione presso la Commissione Giustizia – ha aggiunto – è stata del tutto irrispettosa di qualunque prerogativa dell’opposizione, con una maggioranza sorda a qualunque richiesta, a qualunque confronto nel merito e con il rigetto di tutti gli emendamenti dell’opposizione che non avevano alcuna natura ostruzionistica, ma migliorativa e costruttiva”.
“Ci troviamo, quindi, di fronte ad una grande occasione persa – ha proseguito – E’ prevalsa una logica emergenziale che rende certamente di più in termini di comunicazione o di propaganda politica, ma, in realtà, offre poche, reali ed efficaci soluzioni. Ci siamo scontrati con un muro: le esigenze della propaganda, la necessità di piazzare l’ennesima bandierina hanno fatto passare in secondo piano non solo il rigore tecnico e la considerazione delle risultanze delle audizioni, ma anche la vita delle donne e la loro sofferenza. Tutto questo è avvenuto, stavolta, sulla pelle delle donne, a discapito di una loro tutela più efficace e rigorosa”.
“Sono infiniti e continui gli esempi della scarsa o nulla considerazione che questo Governo e la sua maggioranza hanno della dignità femminile e della parità di genere – ha concluso Cirinnà – dal ddl Pillon all’atteggiamento del nostro Ministro dell’Interno che non si fa scrupolo di dare in pasto ai suoi followers ogni figura di donna libera e resistente che incroci sul suo cammino, lasciando che venga ricoperta di insulti violenti e sessisti”.