Con le unioni civili è appena iniziato il cammino verso l’uguaglianza
L’11 febbraio sono entrati in vigore i tre decreti attuativi della legge sulle Unioni Civili, pubblicati in Gazzetta ufficiale dopo la recente approvazione da parte del Consiglio dei Ministri. Si chiude così, a tutti gli effetti, un percorso lungo, faticoso, iniziato ormai tre anni fa in Commissione Giustizia, e poi in aula prima al Senato e successivamente alla Camera, dove la Legge 76/2016 è stata approvata l’11 maggio dello scorso anno. Un percorso politico collettivo, ma anche personale, che riguarda me, come donna e come persona che fa politica per passione.
Ho avuto il privilegio di poter lottare per cambiare e migliorare la vita di centinaia di migliaia di cittadini fino a ieri invisibili e senza diritti. Un lungo iter parlamentare che riguarda l’Italia, un Paese che aveva necessità e desiderio di cambiare, di innovarsi, di cominciare a diventare più giusto, specialmente con quei cittadini lgbt che gridavano ormai da trent’anni che loro esistevano, che esistevano le loro vite, le loro famiglie i loro amori. Cittadini che non avrebbero più sopportato, di essere ignorati e discriminati dell’ordinamento giuridico che per troppi anni li aveva esclusi da tutti i diritti civili e sociali.
Un percorso entusiasmante, lasciatemelo dire, fatto dei volti e delle parole di tutte le persone che mi hanno scritto ed ho incontrato, e che sono state sempre con me, anche nei momenti più difficili. Penso ai giorni di quello strappo dolorosissimo dovuto al venir meno, proprio ad un metro dal traguardo, dell’appoggio dei senatori di M5s, un consenso improvvisamente negato alla legge così come l’avevamo voluta lavorando insieme, per più di due anni, in Commissione Giustizia. Scoprire che il tatticismo politico vale più della vita delle persone e dei bambini, lo ammetto, è stato bruciante anche per una come me, che di politica, un po’ ne sa, e un po’ ne ha masticata in più di vent’anni.
Quello strappo ci ha costretti allo stralcio dell’adozione coparentale, e quindi al mancato riconoscimento della responsabilità genitoriale a tutte le “famiglie arcobaleno “. Quei bambini e quei genitori sono stati traditi e abbandonati a pochi passi dalla meta, per il triste tornaconto politico dei 5 stelle, interessati ad una repentina svolta a destra in vista delle elezioni comunali.
In futuro, sempre la Politica, ma quella con la P maiuscola, avrà il compito e il dovere, di porre rimedio a questa crudele ingiustizia che ha lasciato fuori dalla legge i diritti dei più piccoli. Per quel che mi riguarda, dal giorno dopo l’approvazione delle Unioni Civili, è già iniziata la battaglia per raggiungere l’unico traguardo in grado di sanare qualunque tipo di disuguaglianza ancora oggi esistente in materia di riconoscimento dei diritti delle persone e di tutte le coppie, con e senza figli: il matrimonio egualitario. La certezza che ci arriveremo presto, mi viene proprio guardando il presente. Guardando i cambiamenti e la felicità che le Unioni Civili stanno in breve tempo già portando, pur non essendo la legge che tutti volevamo, ma quella che è stata possibile approvare con questo parlamento.
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