Emendamento CDA società Roma Capitale respinto: chiusura del centrodestra su parità di genere
Care amiche e amici,
anche oggi, ma non avevamo bisogno di conferme, la maggioranza e la giunta di destra che governa Roma, ha dimostrato il suo maschilismo sfrenato. Come ben sapete abbiamo dovuto sostenere e vincere ben due ricorsi al TAR per costringere il Sindaco a nominare in giunta un numero minimo di donne, solo tre su dodici assessori.
Con un emendamento alla delibera holding, bocciato dalla maggioranza , abbiamo tentato di introdurre un regime paritario nelle nomine , senza violare la legge che stabilisce il minimo del 30% di donne nei CdA. La nostra proposta era molto semplice : la legge del 30% ritiene quella una percentuale equilibrata, noi proponevamo di arrivare al 50%, quindi alla parità tra donne e uomini, nel complesso delle nomine di tutta la holding.
La prova della correttezza giudica della mia proposta si evince dal parere favorevole del Segretario Generale, organo deputato ai giudizi di legittimità tecnico-amministrativa.
L’assessore Lamanda ha dato parere contrario definendo questa mia richiesta come una “fuga in avanti “. Mi pare che una simile affermazione si commenta da sola!
CIRINNÀ-AZUNI: EMENDAMENTO RESPINTO DIMOSTRA CHIUSURA CENTRODESTRA SU PARITÀ DI GENERE
“L’Assemblea Capitolina con il parere contrario dell’Assessore Lamanda ha respinto il nostro emendamento che chiedeva il rispetto dell’equilibrio paritario di genere nel computo complessivo delle nomine nei Consigli di Amministrazione delle società del Gruppo Roma Capitale.
Il parere favorevole del Segretario Generale, presente in aula, dimostra che il nostro testo era perfettamente rispondente alle leggi vigenti ed anche all’ultima entrata in vigore che prevede il 30% di rappresentanza di donne nei consigli d’amministrazione di aziende pubbliche e private. Il silenzio della collega Mennuni dimostra l’assoluta chiusura della maggioranza a questi temi, temi ormai presenti e preponderanti della società civile tanto che il Tar ci ha dato già ragione due volte.
Non è degno di commento poi, ma molto significativo, visto il silenzio della consigliera Mennuni, l’intervento del consigliere Guidi che tenta di scavalcarci ‘a sinistra’ sostenendo che il nostro emendamento precluderebbe la nomina in un qualunque CdA di sole donne, se tutte brave e tutte competenti”.
Lo hanno affermato in una nota Monica Cirinnà (PD) e Gemma Azuni (SeL), rispettivamente Presidente e componente della Commissione delle Elette di Roma Capitale