EUTANASIA: CIRINNA’, ORA NON CI SONO PIU’ SCUSE
“Sono state depositate le motivazioni della sentenza della Corte costituzionale in materia di depenalizzazione dell’aiuto medico a morire. Le ho lette con molta emozione: si tratta di un progresso importante sulla strada della tutela delle libertà individuali, per il quale dobbiamo ringraziare non solo la Corte, ma anche e soprattutto il lavoro infaticabile dell’associazione Luca Coscioni, delle attiviste e degli attivisti, degli avvocati e il coraggio di Marco Cappato”. Lo scrive la senatrice del Pd Monica Cirinnà in un post su Facebook.
“La sentenza n. 242/2019 – spiega – fissa in modo inequivocabile il perimetro del lavoro che il Parlamento è chiamato a fare: si deve disciplinare in tempi rapidi un processo medicalizzato per consentire la somministrazione di un farmaco idoneo a provocare rapidamente e senza dolore la morte ai pazienti capaci di prendere decisioni libere e consapevoli che ne facciano richiesta, trovandosi in uno stato patologico irreversibile, fonte di sofferenze fisiche o psicologiche ritenute dal paziente stesso intollerabili, e tenuti in vita a mezzo di trattamenti di sostegno vitale”.
“Ciò deve avvenire, precisa la Corte, alle condizioni già disciplinate dagli articoli 1 e 2 della legge sulle disposizioni anticipate di trattamento, nell’ambito del sistema sanitario nazionale – aggiunge – e, almeno fino all’adozione di una legge, sentito il parere del comitato etico territorialmente competente”.
“A questo punto non abbiamo più scuse – conclude Cirinnà – come legislatori siamo chiamati a dare una risposta in tempi rapidi e nel rispetto delle indicazioni della Corte. Ho già messo a disposizione dei colleghi un disegno di legge – il n. 1494, firmato da senatrici e senatori delle forze di maggioranza, che va esattamente nella direzione indicata dalla Corte fin dall’ordinanza dell’anno scorso, e oggi confermata con forza dalla sentenza. Mettiamoci al lavoro, non c’è tempo da perdere”.
Qui la notizia:
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