Fondi FUS a circhi con animali: interrogazione a Franceschini per rispetto Odg aula Senato accolto dal Governo – dm contrario
Interrogazione a risposta scritta 4-02837 14 ottobre 2014 CIRINNA’-Pd, DE PETRIS-Sel, REPETTI-Fi, TAVERNA-M5S, COTTI-M5S
Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo
Premesso che: (.) il 24 settembre 2013 l’Aula del Senato ha approvato l’ordine del giorno G9.205 al disegno di legge n. 1014 a firma De Petris, Repetti, Cirinnà, Taverna, Cotti con il quale si impegnava il Governo “a prevedere, nei prossimi provvedimenti, una riduzione progressiva dei contributi, a valere sul Fondo unico per lo spettacolo di cui alla legge 30 aprile 1985, n. 163, ad esercenti attività circense e spettacolo viaggiante con animali fino a pervenire al completo azzeramento dei contributi nell’esercizio finanziario 2018 anche per quanto riguarda le attività promozionali, educative, formative, editoriali, collegate alle attività circensi con animali, alle attività circensi con animali all’estero, all’Accademia del circo e a Festival circensi”;
considerato che: il 1° luglio 2014 il Ministro in indirizzo ha emanato un decreto recante “Nuovi criteri per l’erogazione e modalità per la liquidazione e l’anticipazione di contributi allo spettacolo dal vivo, a valere sul Fondo unico per lo spettacolo, di cui alla legge 30 aprile 1985, n. 163”;l’articolo 31 del decreto dispone che: “Ai fini della concessione dei contributi di cui al presente Capo, è considerata “impresa circense” quella che, sotto un tendone di cui ha la disponibilità, in una o più piste ovvero nelle arene prive di tendone, oppure all’interno di idonee strutture stabili, presenta al pubblico uno spettacolo nel quale si esibiscono clown, ginnasti, acrobati, trapezisti, prestigiatori, animali esotici o domestici ammaestrati”, si chiede di sapere quali iniziative di competenza il Ministro in indirizzo intenda intraprendere al fine di dare attuazione all’Ordine del Giorno G9.205, anche alla luce delle disposizioni di cui al citato decreto ministeriale di segno contrario a quanto approvato dal Senato.