In ricordo di Carlo Dini
Alla fine degli anni ’80 il canile di Porta Portese era l’inferno in terra… in pochissimi avevamo il coraggio di andarci… era terribile entrare, sentire quei latrati e quell’odore, guardare quei cani negli occhi…
Leggevamo il cartellino sulla gabbia (se c’era )… i cani non richiesti da nessuno stavano li pochi giorni, poi per loro si apriva la porta della camera a gas. Non c’era alcuna legge alla quale appigliarsi, in quegli anni, il destino dei randagi era solo la morte.
Ero appena maggiorenne e con la mia piccola 500 Fiat delle volte riuscivo a portare via anche più di un cane, cercando per loro collocazioni di fortuna da parenti e amici.
Sapevo che nessuno dentro quell’orrendo posto mi avrebbe aiutata e che potevo contare solo sulla forza di noi pochissimi volontari e sull’unica persona di cuore che lavorava lì dentro, Carlo Dini.
Era sempre Carlo che ci indicava quali cani avevano ormai le ore contate,quelli che dovevamo salvare al più presto.
Carlo è stato , da quegli anni ad oggi, uno dei miei più grandi alleati nelle battaglie per il benessere dei cani del canile, cani rinchiusi come ergastolani innocenti ; un amico per tutti i volontari , un uomo buono, mite, sempre sorridente, ma forte e determinato, sempre dalla parte dei più deboli e sfortunati.
Per questo ci mancherai Carlo, ci mancherà il tuo aiuto contro quei tanti, troppi burocrati in camice e non , che considerano gli animali come scartoffie o numeri su una gabbia.
Non penso che esista il paradiso, o meglio penso che ne esista solo uno: quello di San Francesco. Quello dove noi tutti ci ritroveremo con i nostri amati animali e dove tu sei già , e dove in tanti ti stanno scodinzolando e facendo le fusa e le feste.
Grazie Carlo per l’amicizia che ci ha uniti, per favore continua ad aiutarci e a starci vicino, ti ritroveremo nello sguardo dei nostri cani e gatti, esseri meravigliosi che ameremo sempre di più, anche in tuo nome.
Monica