Interrogazione parlamentare sulla gestione dei Canili del Comune di Roma
La mia interrogazione sulla situazione dei Canili del Comune di Roma.
Al Ministro della giustizia, al Ministro del’Ambiente e della tutela del territorio e del mare ed al Ministro della salute
Premesso che:
la legge quadro 14 agosto 1991, n. 281, in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo, stabilisce all’art. 1 il principio generale secondo il quale “lo Stato promuove e disciplina la tutela degli animali d’affezione, condanna gli atti di crudeltà contro di essi, i maltrattamenti ed il loro abbandono al fine di favorire la corretta convivenza tra uomo e animale e di tutelare la salute pubblica e l’ambiente”;
l’art. 4 della predetta legge prevede che “i comuni, singoli o associati, e le comunità montane provvedono al risanamento dei canili comunali esistenti e costruiscono rifugi per i cani, nel rispetto dei criteri stabiliti con legge regionale e avvalendosi dei contributi destinati a tale finalità dalla regione;
la l.r. n. 34 del 1997 della Regione Lazio, recante norme sulla “Tutela degli animali di affezione e prevenzione del randagismo”, all’art. 1 stabilisce che la Regione promuove e disciplina il controllo del randagismo, in stretto coordinamento con i comuni, singoli o associati e le comunità montane, le aziende unità sanitarie locali (USL), gli ordini dei veterinari delle varie province e le associazioni di volontariato animaliste e per la protezione degli animali regolarmente iscritte all’albo regionale di cui all’articolo 23, comma 1, della stessa legge, al fine di realizzare in modo efficace il risultato di migliorare il benessere dei cani e dei gatti ed il loro rapporto con l’uomo;
la delibera della Giunta del Comune di Roma n. 97 del 15 marzo 2013 ha disposto che il Dipartimento di Tutela Ambientale avvii le procedure di gara per l’individuazione dei soggetti gestori di canili e gattili comunali, previo l’adeguamento degli stessi agli standard sanitari e di sicurezza previsti;
dopo un primo intervento della Giunta, che aveva disposto la chiusura di gran parte delle strutture destinate al ricovero dei gatti, con la mozione approvata dal Consiglio comunale del 17 giugno 2014, si è proteso per la realizzazione delle attività necessarie alla messa a norma delle strutture comunali di accoglienza di cani e gatti;
l’art. 2, primo comma, del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE, stabilisce che “l’affidamento e l’esecuzione di opere e lavori pubblici, servizi e forniture (…) deve garantire la qualità delle prestazioni e svolgersi nel rispetto dei principi di economicità, efficacia, tempestività e correttezza; l’affidamento deve altresì rispettare i principi di libera concorrenza, parità di trattamento, non discriminazione, trasparenza, proporzionalità, nonché quello di pubblicità”;
Considerato che:
il 31 luglio 2015 il Dipartimento Tutela Ambientale del Comune di Roma ha indetto una gara d’appalto per la gestione dei canili e gattili comunali, con scadenza per la presentazione delle domande di partecipazione fissata per il 12 agosto e per la presentazione delle offerte il 26 agosto alle ore 12.00 (cioè appena 13 giorni dopo l’invio degli importi e del capitolato);
si tratta della terza gara d’appalto indetta dal Comune di Roma dal giugno 2013, dal 2008 ad oggi tutte le gare d’appalto indette non sono andate difatti a buon fine; in particolare l’ultima è stata sospesa in autotutela dal Comune di Roma nel dicembre 2014, in quanto era stata ammessa alla competizione la Cooperativa 29 Giugno di Salvatore Buzzi pur priva dei requisiti richiesti. A seguito di questa vicenda il Direttore del Dipartimento Tutela Ambientale del Comune di Roma, nonché altri funzionari dello stesso Dipartimento, sono stati sottoposti a procedimento penale;
il Dipartimento Tutela Ambientale del Comune di Roma dal dicembre 2014 ad oggi è stato oggetto di numerosi furti e tentativi di infrazione;
tra i partecipanti alla gara figura una impresa pugliese contro la quale la LAV di Bari ha già presentato diversi esposti;
uno dei partecipanti alla gara d’appalto dell’agosto 2015, la Associazione volontari canili di Porta Portese (Avcpp), che da 20 anni gestisce i canili comunali di Roma con performance di eccellenza in termini di adozioni e di benessere animale, ha presentato un ricorso al TAR l’11 settembre 2015, con la richiesta di ottenere in via cautelare la sospensione della gara;
il Comune di Roma, differentemente da quanto accadde in circostanze del tutto analoghe in occasione della gara d’appalto del 2013, ha deciso di procedere con grande celerità, senza attendere la definizione della questione da parte della competente autorità giudiziaria;
gli importi a base di gara non sembrano congrui e potrebbero determinare non solo il drastico peggioramento del livello di benessere degli animali ma anche il licenziamento della maggioranza degli operatori qualificati del settore;
Roma ha il record negativo di randagismo in Italia, anche a causa del blocco delle virtuose politiche di sterilizzazione che erano state poste in essere dal 2008.
Si chiede di sapere:
se i Ministri siano a conoscenza dei gravi fatti predetti e se non ritengano di dovere intervenire urgentemente nella vicenda al fine di verificare:
– se la gara indetta dal Comune di Roma ed in fase di aggiudicazione presenti ogni garanzia per il benessere degli animali, come stabilisce la normativa richiamata in premessa:
– se sia stata adeguatamente tutelata l’occupazione degli operatori qualificati del settore;
– se la gara sia stata concepita in modo conforme alle normative vigenti ed in particolare al Codice dei contratti pubblici;
– se le autorizzazioni sanitarie delle strutture comunali siano correttamente aggiornate;
– se nelle offerte di aggiudicazione siano presenti importi vincolati alle spese per la sicurezza, di speciale rilievo vista l’attività a stretto contatto con animali stressati e pericolosi;
– quali siano le motivazioni alla base dell’accelerazione delle procedure di concessione dell’appalto a fronte del ricorso, con annessa richiesta di sospensione della gara, presentato al Tar Lazio dalla Associazione volontari canili di Porta Portese (Avcpp)