Io sono Libera
Ciao io sono Libera. La mia mamma umana dice che sono una piccola Beagle, ma non capisco bene cosa significa.
Sono nata quattro mesi fa in un posto molto freddo, dove c’era una forte luce accecante sempre accesa ed ero sempre chiusa in una piccola stanza insieme ai miei fratelli e alle mie sorelle. Insieme a noi c’erano altri cuccioli, eravamo così tanti che non potevamo muoverci, giocare, correre.
Sentivamo sempre una gran frastuono perché nelle stanzette vicine c’erano altri cagnolini come noi, e come noi erano spaventati e infreddoliti, abbaiavano e guaivano.
Per un po’ di tempo la nostra prima mamma è stata con noi e ci faceva coraggio, ma poi è stata portata via da un uomo cattivo.
Sono stati giorni tanto tanto brutti, che non finivano mai. Eravamo terrorizzati e soli. Spesso vedevamo i cagnolini delle stanze vicine che venivano presi e non tornavano più. Non capivamo perché.
Una cosa la ricordo bene: il dolore che ho provato quando mi hanno fatto qualcosa all’orecchio! Ho sentito tanti aghi che mi pungevano e un bruciore fortissimo. Perché mi hanno fatto così male?
Un giorno poi, abbiamo iniziato a sentire tanti rumori, abbiamo visto persone che entravano, che parlavano, alcune gridavano. Hanno iniziato ad aprire le gabbie e a prenderci. Abbiamo avuto molta paura perché ci portavano via dalla nostra stanza, ma poi abbiamo visto che non ci facevano male. Ci tenevano in braccio, ci coccolavano, ci sussurravano versi dal suono strano nelle orecchie. Che bello quando mi hanno preso in braccio e ho sentito tutto quel caldo! E quante carezze! Che gioia che provavo: mai nessuno mi aveva accarezzata così; mai nessuno mi teneva stretta e mi coccolava.
Lo stesso giorno ho visto per la prima volta un prato: all’inizio ero spaventata perchè non sapevo cosa fosse, ma dopo che buffo correre sull’erba che ti solletica le zampe! E che divertimento rotolarsi.
Insieme ad altri piccoli beagle ed a due adulti siamo stati portati a Roma. Cosa fosse questa “Roma” non lo sapevamo ma si capiva che qualcosa stava succedendo. Intorno a noi c’era emozione, gioia, tanta gente che si fermava per accarezzarci.
Ci hanno fatto salire su un treno bellissimo che tutti chiamavano Italo (Italo è il treno della NTV, ndr) e grazie all’aiuto di tante persone che lavorano su Italo abbiamo fatto un bellissimo viaggio, comodi e coccolati.
Quando siamo arrivati e ci hanno fatto scendere da Italo abbiamo trovato tantissime persone, siamo stati investiti da tante luci, da applausi, urla di gioia. Un po’ ci siamo spaventati ma abbiamo capito che era qualcosa di bello.
Io sono sempre rimasta con la mia nuova mamma che mi teneva in braccio e mi rassicurava ed ho visto tutti i miei fratelli e sorelle che venivano coccolati, abbracciati, accarezzati.
Che strani questi umani: prima ci urlavano solo contro, ora invece ci fanno tante coccole! C’erano persino persone che piangevano!
Io sono stata portata nella mia nuova casa. Una casa grande e con un bel giardino verde dove correre. E la cosa più bella è che in questa casa oltre la mia nuova mamma e papà ho trovato tanti nuovi amici:
Arno e Luna due bellissimi e grandissimi pastori maremmani che mi hanno accolto e sopportano con pazienza i miei giochi e le mie scorribande;
C’è un altro cagnolone che mi somiglia molto e spesso viene in giro con me;
Red e la sua banda, che ho scoperto essere tre gatton,i che dividono con noi le cucce, i giochi e le corse nel giardino. Ogni tanto ci facciamo dei dispetti ma poi torniamo tutti insieme a giocare o a ruzzolarci.
Ora vado a giocare… Red ne deve aver combinata qualcuna ad Arno che abbaia. Fra qualche giorno continuo a raccontarvi la mia storia.