La banalità del male
Durante l’ultima campagna elettorale più volte mi sono trovata a rispondere ad una domanda: ”cosa farà la destra in tema di diritti civili?” Nei tanti incontri, nei comizi, nelle assemblee, ai singoli preoccupati che mi ponevano la questione ho risposto che questa destra italiana, portatrice di semi avvelenati come l’omotransfobia, il razzismo, la misoginia, avrebbe colpito e svuotato, per quanto possibile, i diritti civili ma lo avrebbe fatto nei momenti di difficoltà che sicuramente avrebbe incontrato viste le roboanti e irrealizzabili promesse.
Infatti, come previsto, adesso che sono investiti e travolti dai vergognosi eventi di Cutro, accusati di aver abbandonato i migranti in mare, ora che stanno emergendo gli evidenti limiti nella gestione dei rapporti internazionali, della sicurezza interna e, soprattutto, delle questioni economiche, hanno colpito i più fragili, i bambini e le famiglie arcobaleno.
Perché, non dimentichiamolo, queste scelte hanno come bersaglio prima di tutto i bambini, che pagano per il modo in cui sono nati e per i genitori che hanno, sono di fatto piccoli cittadini di serie B. Bambini che esistono e vivono con noi, con i nostri figli, amati come tutti, con le aspettative e le necessità di vedere riconosciuti i propri diritti e il proprio futuro.
Si colpiscono le famiglie ritenute “diverse” per ideologia e spirito di vendetta,e di conseguenza si colpiscono bambini rendendo la loro vita precaria, fatta di autorizzazioni, moduli e timbri. È chiaro che questo governo ama la burocratizzazione, le “raccomandate e i fax”, l’esercizio del potere sul più debole.
Coloro che si autoproclamano difensori della “famiglia”, sono i primi a colpire la famiglia: nel portafogli e nei diritti.
Un governo che alza polveroni colpendo i più fragili per nascondere i propri limiti, le boutade di chi afferma “affrontiamo il peggior momento dal dopoguerra, un problema dietro l’altro, siamo stati sfortunati”.
Facile dall’opposizione promettere mari e monti, difficile risolvere i problemi del nostro paese.
Non perdiamo la bussola, contrastiamo con tutte le nostre forze l’oppressione e la violenza di chi discrimina , ma non ci facciamo ingannare! Ieri i rave, gli insetti, le invasioni, la Wagner, le presidi, i discorsi e i busti del duce. Oggi i bambini.
Sabato purtroppo non potrò essere a Milano, ma ci saro con il cuore, perché non dobbiamo concedere nulla a chi vuole cancellare il futuro dei nostri figli.