Lettera ad Ezio Mauro sui consigli culinari de La Repubblica
Al direttore di Repubblica
Dott. Ezio Mauro
Egregio Direttore,
come mia consuetudine, anche il 4 agosto ho letto con interesse gli articoli del Suo quotidiano ed in particolare, da appassionata cuoca, ho cercato incuriosita come ogni domenica la pagina centrale dedicata al cibo, davvero sempre interessante e ricca di ottimi suggerimenti.
Purtroppo, con dispiacere e sconcerto, ho letto una ricetta il cui ingrediente principale è la polpa di CAPRIOLO!
Tralascio la mia personale, e da molti condivisa, contrarietà all’utilizzo di prodotti animali nelle pietanze e la battaglia che da anni porto avanti, da ultimo con la presentazione di un disegno di legge in Senato per la diffusione di una sana alimentazione vegetariana, ma non è per questo che le scrivo.
Vorrei sottoporre pertanto alla Sua attenzione alcune domande, poiché trovo assurdo proporre su un grande giornale popolare una ricetta con un ingrediente così fuori stagione e “discutibile” :
- Ci si è posto il problema del reperimento della carne di capriolo? In questo periodo, infatti, è evidente che la materia prima della cheviche da voi proposta potrà provenire esclusivamente da caprioli congelati o, peggio, dal bracconaggio, stimolando comunque un procacciamento che è illegale. Attualmente viene segnalato un arrivo di carne di capriolo dai paesi dell’Est, dove cacciatori italiani vanno a fare “vacanze” con caccia inclusa.
- E poi perché proporre la carne marinata, comunque cruda, di capriolo come piatto “fresco” per l’estate? dal punto di vista della sicurezza sanitaria, è bene sapere che questi animali selvatici sono portatori di cariche parassitarie notevoli, spesso ignote agli umani. Da un punto di vista organolettico, la carne di capriolo e’ ricchissima di colesterolo e pertanto poco indicata per un menù estivo.
- Infine, una considerazione di ordine morale e una di ordine etico. La prima é che il capriolo appartiene a una specie che non ha affatto raggiunto una densità di popolazione tale o ha causato danni ingenti alle coltivazioni tali da giustificarne, se mai fosse possibile farlo, il prelievo venatorio, come accade ad esempio per i cinghiali.
Perché stimolarne la caccia specie in agosto che è il periodo in cui le femmine vivono con i cuccioli al seguito e in cui alcune Regioni, quali il Piemonte, anticipano perfino la scellerata caccia di “selezione” a metà agosto?
L’altra riflessione é sull’opportunità che in un momento di particolare difficoltà per tante famiglie italiane, al punto che per la prima volta é stata rilevata una sensibile contrazione dei consumi alimentari, uno dei principali quotidiani nazionali suggerisca pietanze che in pochi possono permettersi.
La funzione educativa di un grande giornale come Repubblica non può e non deve essere messa in discussione da azioni, forse colpose, per negligenza, imperizia o imprudenza, da coloro che curano rubriche, che ai più possono sembrare marginali, ma che invece riscuotono un grande interesse.
Cordiali saluti,
Monica Cirinnà
Senatrice del partito Democratico