LETTERA APERTA A MARIO AJELLO, “IL MESSAGGERO”
Gentile Mario Ajello,
scelgo questo luogo “virtuale” per rispondere con molta tranquillità e pacatezza alla Sua nota odierna su “Il Messaggero” dal titolo “L’effetto boomerang si chiama Cirinnà“. Mi viene in mente un proverbio che dice “boomerang e cattiverie tornano sempre indietro”, ma non è certo con la stessa cattiveria che Lei ha usato verso di me che interloquirò.
In apertura della sua nota, dopo la citazione di Arbasino, Lei mi definisce “più esperta di animalismo”. Le chiedo: tale attività è risibile e, per una parlamentare, denigratoria e dequalificante? Rifletto sul fatto che occuparsi dei diritti degli animali vuol dire dare voce a chi non può farlo da solo e dare speranza di benessere e di vita ad esseri viventi che ti possono ricambiare solo con amore, non con voti o vantaggi.
Forse per questo siamo in pochi ad occuparcene, e comunque, a mio umile parere, anche questi temi entrano con pari dignità nel dibattito giuridico-politico.
Il grande Enrico Berlinguer diceva “la verità è rivoluzionaria” e, quindi – per onor di verità – va detto, in risposta al Suo “ha scatenato l’avvocato Monello” che il ricorso a firma di questo avvocato è stato presentato nel luglio del 2016, mentre io ne sono venuta a conoscenza – e di conseguenza ho conosciuto anche l’avvocato Monello – solo nel dicembre 2016. Le chiedo: come si fa a scatenare una persona che non si conosce? Ciò non toglie che, appunto dallo scorso dicembre, ho scelto di sostenere con attività politica e mediatica questa azione legale, per me pienamente legittima e meritoria.
Nelle Sue righe si legge che per imperizia si è puntato sull’ineleggibilità piuttosto che sulla nullità del contratto. Questo mi stupisce. Non serve la mia laurea in giurisprudenza per sapere che la legittimazione ad agire in giudizio per chiedere soltanto la nullità del contratto può essere riconosciuta solo ad un appartenente a M5S, mentre la richiesta di valutare l’ineleggibilità causata dalla sottomissione al codice etico era una strada perseguibile da qualsiasi cittadino elettore. E in quanto tale ha agito l’avvocato Monello.
Quindi nessuno “ha voluto troppo”. Si è seguita l’unica strada giuridica possibile. Il Tribunale ha ritenuto di non pronunciarsi sul “contratto” scegliendo le cause di ineleggibilità come pretesto per non entrare nel merito. Una decisione opinabile che comunque rispetto.
Gentilmente Lei sottolinea “Monica è abituata alle sconfitte”, citando la legge sulle unioni civili che “andò a sbattere” divenendo il testo Renzi/Alfano. Sappia, gentile Mario, che ho condotto, spesso anche in modo solitario, per oltre 2 anni una lunga battaglia parlamentare per ottenere una legge attesa da oltre 30 anni.
Se Lei la ritiene una sconfitta rispetto la sua opinione, anche se non la condivido. Quando una legge è norma dello Stato è ormai di tutti: di chi l’ha scritta, di chi l’ha sostenuta, anche di chi l’ha ostacolata. Quindi, con umiltà, non mi ascrivo alcun merito.
Penso, però, che basta cercare sui giornali e sul web le fotografie delle tante, tantissime, celebrazioni di unioni civili per capire che ciò che Lei definisce una sconfitta è una legge – e ce ne sono poche così – che sta portando felicità nella vita di tante persone, tante coppie, tante famiglie.
Auspico anche io di vincere una prossima battaglia, che giocherò senza chiedere permesso a nessuno perchè, sappia gentile Mario, che come diceva Walt Whitman “le battaglie si vincono e si perdono con identico cuore”. E che io mi impegno solo in quelle in cui credo perchè dettate alla mia coscienza. Che piaccia o no a tutti coloro che mi giudicano, Pd compreso.
Leggo che Lei è un seguace di Montanelli e che sostiene “lavorando io gioco e me la spasso”. Bene! Buon per Lei, per me non è così. Io lavorando onoro il mandato ricevuto da chi mi ha scelta per essere rappresentato. Rispetto la Costituzione e combatto per i diritti dei più deboli.
Sono stata per tanti anni consigliera comunale a Roma e sono fermamente convinta che un amministratore pubblico soggiogato da un contratto, non essendo libero, sia in una posizione di debolezza e di sottomissione. Cosa che non fa gli interessi dei cittadini, non risponde alla Costituzione e ad un sistema libero e democratico.
Mi auguro che su questo Lei voglia concordare e che prima o poi, nella vita, abbia la fortuna di fare amicizia con un asino, animale sensibile e intelligente, oltre che – notoriamente – coraggioso e testardo.