L’Huffigton Post: Il segno del nuovo nel governo? Se sarà fatto di metà donne e metà uomini
Di Elisabetta Addis
Tre anni fa, Il 13 febbraio 2011, un milione di donne e uomini amici delle donne scese in piazza con la manifestazione Se Non Ora Quando per rivendicare dignità per le donne italiane. Fu l’inizio di un nuovo ciclo politico, la rottura della rassegnazione alla sconfitta culturale e politica al Berlusconismo, quella sconfitta che ci ha regalato il Porcellum, laGiovanardi-Fini, la legge sulla procreazione assistita e altre ignominie. Fummo coraggiose, arrischiate. Eravamo nell’angolo, ne siamo uscite, e per noi molto è cambiato: ora si parla di contrasto del femminicidio, di cambiare l’immagine delle donne nei media, ora si parla di vietare le dimissioni in bianco per le giovani lavoratrici, ora si parla di democrazia paritaria. Domani, 14 febbraio, si balla a Piazza di Spagna con One Million Rising, per la giustizia verso le donne, come in tutte le altre capitali d’Europa.
C’è chi continua a non vedere. Un esempio fra mille: il bel libro di Guido Crainz, Italia 2003-2013, cronaca di un disastro. Meticolosamente raccoglie le malefatte Berlusconiane e gli errori dei suoi avversari. Nel capitolo intitolato gennaio-dicembre 2011 Se Non Ora Quando non è nominato. Come se non fosse avvenuto. Né mai si parla nel libro di donne, di genere, di diritti e pari opportunità. Come se una grammatica di genere non esistesse, come se quel che viene in luce con gli attacchi sessisti alla Boldrini e i ceffoni alla Lupo non facesse parte della vita pubblica e della politica. Escluse dalla storia. Contemporanea. Da un bravo storico che la scrive. Da un uomo della sinistra. Da un amico di molte donne e femministe. Perché? Perché non ci vede? E non ci ricorda?
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