Mozione a favore dell’annullamento pene corporali per Marzieh Vafamehr
Care Amiche e Amici,
pubblico di seguito la Mozione della Commissione delle Elette presentata al Consiglio Comunale di Roma Capitale a favore dell’annullamento pene corporali per Marzieh Vafamehr, attrice condannata a un anno di prigione e 90 frustate per aver recitato in un film contrario ai principi della repubblica iraniana.
Monica
MOZIONE della COMMISSIONE DELLE ELETTE
Annullamento pene corporali per Marzieh Vafamehr
PREMESSO
Che dopo la rivoluzione islamica del 1979, l’Iran è una teocrazia islamico sciita, le cui strutture sono piuttosto complesse. Il progetto politico dell’Ayatollah Khomeini era, infatti, la creazione di uno stato conforme ai precetti del Corano;
Che il sistema iraniano è complesso e articolato, in cui si combinano istanze democratiche e teocratiche. L’apparato politico si divide tra istituzioni religiose, non eleggibili, e istituzioni laiche, eleggibili, ma ogni decisione deve passare al vaglio dalla comunità religiosa e dagli esperti di dottrina islamica;
Che il sistema giudiziario iraniano, basato sulla legge islamica, prevede una Corte suprema, il cui presidente è nominato dal clero. È in vigore la pena di morte e sono previste pene corporali per numerosi reati;
CONSIDERATO
Che, In Iran l’attrice Marzieh Vafamehr è stata condannata a un anno di prigione e 90 frustate per aver recitato in un film contrario ai principi della repubblica iraniana;
Che Marzieh Vafamehr è la moglie di Nasser Taghvai, un noto regista e sceneggiatore iraniano, che aveva prodotto la “scottante” pellicola con la collaborazione di una società australiana;
Che la sua “colpa” sarebbe quella di avere recitato in un film nel quale la tematica principale era la subalternità sociale e culturale rispetto all’uomo a cui è costretta la donna nel paese asiatico,
Che secondo le fonti ufficiali del governo iraniano il film non aveva ricevuto alcuna autorizzazione per poter essere proiettato ed era stato distribuito illegalmente;
Che le punizioni corporali, inflitte per provocare dolore ed umiliazione, sono un anacronistico e macabro retaggio del passato con le quali il regime iraniano tenta di annullare anche la dignità degli oppositori esposti a volte ad un orrendo spettacolo pubblico.
Che nel mondo islamico ci sono diverse correnti di pensiero e che i disaccordi, sono molti, profondi e reiterati tanto che alcuni una minoranza, esigono l’applicazione immediata, letterale, degli hudûd (precetti della legge islamica) poiché, a loro avviso tale applicazione è preliminarmente indispensabile per far sì che una “società a maggioranza musulmana” possa essere considerata veramente “islamica”. Altri, a partire dal fatto oggettivo che gli hudûd sono effettivamente nei testi di riferimento (il Corano e la Sunna), ritengono tuttavia che l’applicazione degli hudûd stessi sia condizionata dal contesto sociale presente in quel determinato periodo e territorio, e che conseguentemente le priorità debbano essere la promozione della giustizia sociale e la lotta contro la povertà e l’analfabetismo,
Tutto ciò premesso e considerato l’Assemblea di Roma capitale impegna il Sindaco a:
Farsi promotore presso il Ministro degli Esteri di un’azione politica e diplomatica presso le autorità politiche iraniane al fine di sospendere ed annullare la pena per l’attrice Marzieh Vafamehr.
Farsi carico di una campagna di sensibilizzazione, utilizzando tutto il peso politico ed istituzionale di Roma Capitale, contro l’uso delle pene corporali nel mondo, retaggio anacronistico di epoche mediovali .
Esporre in Piazza del Campidoglio la foto dell’attrice Marzieh Vafamehr fino alla data della sua assoluzione dal reato contesto.
F.to On. Monica Cirinnà
On Gemma Azuni
On. Lavinia Mennuni
On Fabrizio Panecaldo