Natale:”Abeti condannati a morte”
Il comune posizionerà ben 4 alberi di natale in altrettanti luoghi della città, mentre il Vaticano quello di piazza San Pietro. Sono i più belli, alti 22 metri circa, provengono dai boschi del Molise. Sono gli alberi di Natale che al prezzo della loro lunga vita addobberanno Roma durante le prossime festività, finendo poi in discarica. Ogni anno questa strage di alberi più o meno grandi e alti, più o meno costosi. Penso sia venuta l’ora di dire basta, basta violenza contro la natura, basta spreco di denaro pubblico, basta cattivi esempi.
L’amministrazione può e deve dotarsi di alberi finti che riutilizzerà ogni anno, risparmiando così molto denaro e dando un segnale di rispetto per l’ambiente, nella speranza che molti cittadini facciano altrettanto. Non basta più l’operazione di recupero degli alberi dopo le feste, che il servizio giardini raccoglie e ripianta nel verde urbano. Gli abeti zollati, e quindi recuperabili sono pochissimi, la maggior parte sono troncati, come i maestosi alberi arrivati dal Molise, condannati a morte da amministrazioni insensibili e irrispettose della natura.
Dopo aver vissuto per decenni nei boschi incontaminati, parlando con il vento e giocando con gli uccelli, moriranno lentamente coperti di fili elettrici, assaliti da smog e polveri sottili, a causa dell’arroganza antropocentrica, la stessa che in queste prossime festività porterà sulle tavole imbandite milioni di animali sacrificati alla golosità .
Ci può essere un Natale diverso: proviamo a far pace con la natura e gli animali.