Nuovo Statuto Comunale Cirinnà – Azuni: ”Equità di genere carente come elette elaboriamo nuovo testo”
Care amiche, come apprenderete leggendo il comunicato stampa a firma mia e di Gemma Azuni, la bozza del nuovo statuto comunale in fase di approvazione è del tutto soccombente rispetto alla legge nazionale in merito alla rappresentanza di genere negli enti locali.
Ieri in Commissione Riforme Istituzionali è stato dato ulteriore iter al procedimento quindi il nuovo testo dello statuto comunale è stato inviato a tutte le commissioni.
Visto che i Municipi devono esprimere i loro pareri entro il 20 dicembre p.v., vi chiedo di farmi pervenire le vostre osservazioni al riguardo entro il 12 dicembre p.v. per poterle condividere e sostenere insieme.
In allegato vi invio gli articoli dello statuto che riguardano le pari opportunità e la rappresentanza di genere.
Monica
Comunicato Stampa
Nuovo Statuto comunale
Cirinnà – Azuni: ”Equità di genere carente come elette elaboriamo nuovo testo”
“La norma del nuovo statuto che fissa a quattro donne su dodici membri il limite minimo per la composizione della giunta non ci soddisfa. Pur partendo da una norma che fissa come principio la parità di genere nella composizione delle future giunte capitoline, riteniamo che aver previsto nello statuto un limite minimo di presenze per le donne fornisca ai futuri sindaci la scappatoia amministrativa per derogare alla norma di principio.
Pertanto come commissione delle Elette non ci limiteremo a dare un parere sulla bozza in discussione che resta insoddisfacente ma elaboreremo un testo specifico che accompagnerà l’iter del nuovo statuto anche nell’esame che dovranno fare i municipi per esprimere il loro parere prima del voto definitivo d’Aula.
Riteniamo che il tempo delle ‘quote rosa’ sia definitivamente tramontato e solo una composizione paritaria del 50% potrà rendere effettivamente equa la partecipazione alla vita pubblica delle donne di Roma.
La bozza della commissione riforme istituzionale del Comune di Roma, così come è stata elaborata sembra essere in controtendenza con la recente legge elettorale approvata dal parlamento che prevede per le autonomie locali la doppia preferenza di genere.
Dare la possibilità oggi di fissare ad un terzo la presenza delle donne nelle future giunte capitoline è un passo indietro rispetto ad una interpretazione generale tendente invece all’effettivo raggiungimento di un rapporto paritario alla guida delle istituzioni politiche, sociali ed economiche nella società italiana.”