Priebke:”Impedire qualsiasi atto di ossequio privato o pubblico”
Chi vuole festeggiare un criminale di guerra si rende partecipe di una grave responsabilità. Erich Priebke è stato condannato all’ergastolo perché ritenuto tra i responsabili dell’eccidio delle Fosse Ardeatine.
Onorare il boia di quell’afferrata strage significa offendere la memoria delle vittime del nazifascismo cui non si può mai derogare .
Mentre l’ex capitano delle SS arriva alla veneranda età di 100 anni tantissime vittime della follia nazi-fascista di cui Erich Priebke ha condiviso crudeltà e ferocia furono invece private della vita già in tenera età.
Un carnefice non può essere festeggiato e le ragioni della giustizia e della verità storica non posso essere oscurate.
A nessuno è consentito di assolvere la barbarie nazifascista e screditare la Resistenza che fu alla base della nascita della Repubblica e del ritorno alla democrazia.
L’omaggio a Priebke che da alcuni giorni personaggi più o meno noti annunciano di voler fare è una strumentalizzazione politica inaccettabile sulla quale le istituzioni, senza alcuna deroga, debbono vigilare per impedire qualsiasi atto di ossequio privato o pubblico verso chi non avrebbe meritato alcuna indulgenza da parte dello stato italiano.
Nell’esprimere solidarietà alle famiglie dei Martiri, molte delle quali non hanno avuto ancora giustizia, mi unisco all’appello della comunità ebraica affinché venga impedita qualsiasi iniziativa pubblica o privata a favore del detenuto Priebke, il quale non ebbe alcuna pietà verso i familiari delle vittime o delle persone che ha torturato in via Tasso e in tutti questi anni non si è mai pentito e non ha mai chiesto scusa. Roma insignita della Medaglia d’Oro della Resistenza non può assistere impassibile ai festeggiamenti di uno dei responsabili dell’eccidio delle Fosse Ardeatine.”