Primarie Sindaco Roma: “Ridurre a sintesi e ricalibrare le candidature”
Le primarie del centrosinistra per il sindaco di Roma non possono essere ridotte ad un derby del trotto dove ogni scuderia si presenta con il proprio cavallo purosangue.
L’offerta politica del centrosinistra così come si presenta oggi rischia di essere una conta interna e trasformarsi in un boomerang politico. Per essere credibili il PD e suoi alleati devono essere in grado di trasmettere ai cittadini un messaggio chiaro su come si riemerge dalle macerie prodotte da Alemanno in questi 5 anni.
I romani da qui a poche settimane vorranno sapere: quale modello di mobilità proponiamo; a quale sviluppo economico pensiamo; quali sono i programmi per migliorare la qualità ambientale e dell’aria; come intendiamo uscire dall’emergenza rifiuti; quali idee per il rilancio della cultura capitolina; come migliorare la qualità della vita nelle periferie; quali misure di contrasto alla criminalità organizzata intendiamo mettere in campo.
La nostra opposizione in Campidoglio ha prodotto a Roma il grande risultato che ha trascinato la vittoria di Zingaretti alla regione. Il PD ha l’opportunità di formulare una proposta credibile di governo, ma non può affrontare le primarie con una folla di candidati.
Servono poche candidature di donne e di uomini di grande rilievo che propongano soluzioni concrete ai tanti problemi creati dalla giunta Alemanno.
Il movimento di Grillo a Roma ha registrato un successo meno evidente che altrove ma quegli elettori hanno mostrato egualmente una gran voglia di cambiamento cresciuta a dismisura dopo 5 anni di scandali e inadeguatezza politica e amministrativa.
Le attuali candidature alle primarie del centrosinistra vanno ricalibrate e ridotte a sintesi e altre di tutt’altro peso specifico vanno avanzate per evitare che l’onda del cambiamento travolga proprio chi può interpretare al meglio quel desiderio di trasformazione espresso dai romani e dargli progettualità politico amministrativa.