Quote Rosa: Anche per Formigoni la presenza delle donne è un gioco di prestigio.
“Formigoni ha riequilibrato la sua squadra portando a quota due le donne della sua giunta, su sedici assessori. – commenta la Consigliera Monica Cirinnà -. Ha poi inserito una donna nei suoi quattro sottosegretari. In Lombardia si è così giunti ad un equilibrio veramente difficile da sostenere anche per i migliori acrobati. L’ingresso di una sola donna, l’ex sottosegretaria all’Istruzione, Valentina Aprea e tra i sottosegretari del Presidente, l’ex presidente della Provincia, Ombretta Colli, sembra più una beffa che un ravvedimento. Persiste, infatti, una esclusione incomprensibile, antidemocratica e misogina sulla rappresentanza di genere e una marginalizzazione delle donne.
Più che una presenza equilibrata di uomini e donne nell’esecutivo sembra una presa per i fondelli. Evidentemente per Formigoni come per il Sindaco Alemanno la presenza delle donne nelle istituzioni sembra diventata un gioco di prestigio. Anche perché non possono nemmeno essere sostenuti da alcun teorema matematico.
Se il Presidente Formigoni ha inteso risolvere un problema politico e di equità della rappresentanza di genere attraverso un bieco trucco amministrativo per prendere tempo se ne assumerà per intero la responsabilità non solo verso le donne del suo partito che sono le prime ad essere disprezzate ma anche verso tutte le donne, di quelle istituzioni e comuni che si attendono da una democrazia matura un trattamento quantomeno paritario.”
“Caro Presidente, – conclude Angela Ronchini, Presidente dell’Associazione Articolo 51 che per prima ha fatto ricorso contro la Giunta di Regione Lombardia -, come vede le donne sono capaci di solidarizzatre anche oltre gli steccati di partito. Ciò a significare che non ci accontentiamo di vincere qualche battaglia, di accettare poche briciole di potere…ormai vogliamo tutto e continueremo fintanto che non saranno i maschietti ad ingaggiare ricorsi per le quote azzurre! Ovviamente iniziando da Regione Lombardia!”