Repubblica.it: Quote rosa, il Tar del Lazio annulla la giunta comunale
Tratto da: http://roma.repubblica.it/
Accolti i ricorsi proposti dai Verdi, Cirinnà (Pd), Azuni (Sel) e dalle consigliere di Parità della provincia di Roma e della regione Lazio. Bonelli: “Alemanno si dimetta, subito al voto”. Rosella Sensi diventa assessore alle Olimpiadi
Annullata dal Tar del Lazio la giunta del Comune di Roma per il mancato rispetto delle ‘quote rosa’. Lo hanno deciso i giudici della seconda sezione, presieduti da Luigi Tosti, che hanno accolto i ricorsi proposti dai Verdi di Bonelli, dalle consigliere comunali Pd e Sel, Monica Cirinnà e Maria Gemma Azuni, e dalle consigliere di Parità della provincia di Roma e della Regione Lazio, Francesca Bagni e Alida Castelli. Gli assessori sono stati prima convocati alle 11.30 in Campidoglio, ma poi la riunione è saltata. Si è tenuto invece un vertice nella sede del Popolo delle Libertà. Presenti alla riunione, tra gli altri, i coordinatori del Pdl Denis Verdini e Ignazio La Russa, il ministro Gianfranco Rotondi, il sindaco Alemanno e il vicesindaco Mauro Cutrufo.
Poi il sindaco ha annunciato: “Rosella Sensi entra nella giunta, l’ex presidente della Roma avrà la delega alla promozione della città e allo sport, un incarico specifico e necessario soprattutto dopo la candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2020”, ha precisato i sindaco.
“Lunedì o martedì presenteremo la nuova giunta in cui bisognerà fare spazio al nuovo assessore Rosella Sensi” ha proseguito Alemanno. La sua delega “non sarà sostitutiva di altre deleghe ma avrà carattere trasversale e riguarderà la promozione della città, la candidatura alle Olimpiadi e i Grandi Eventi, il fatto che siamo allo stesso tavolo con il vice sindaco, Mauro Cotrufo, smentisce le voci secondo cui dovesse essere lui la vittima sacrificale”. Quanto alla sentenza del Tar, il sindaco ha spiegato di aver ritenuto “che la composizione della giunta fosse giusta, non ottimale come più volte ripetuto, ma non sbagliata a tal punto da ritenerla illegittima”.
Ancora il sindaco: “Prendiamo atto della sentenza, anche se non la riteniamo giusta. In giunta abbiamo solo una donna, in consiglio ce ne sono tre su sessanta, ma tra i 389 dirigenti comunali, 101 sono donne, il 34,5%, mentre per quanto riguarda le posizioni organizzative su 468 posti ce ne sono 292 donne, oltre il 60%”.
Con dispositivo 6347/11 il tribunale amministrativo del Lazio ha accolto il ricorso presentato dall’avvocato Gianluigi Pellegrino difensore delle due consigliere del Pd e quelle provinciali e regionali delle Pari Opportunità contro la giunta Alemanno che denunciava il mancato rispetto dell’articolo 5 dello Statuto e chiede di assicurare “una presenza equilibrata di uomini e donne” nella composizione dell’esecutivo capitolino. E’ stata ”vinta una battaglia di civilità”, ha detto il legale.
Nel dettaglio: sono due le ordinanze del sindaco di Roma Capitale che il Tar del Lazio ha annullato. Si tratta del provvedimento di nomina della giunta, emesso nel gennaio scorso, e di tutti gli atti successivi e consequenziali, compresa l’ordinanza con la quale Gianni Alemanno il 2 marzo ha confermato la giunta fornendo una motivazione più articolata rispetto al primo provvedimento.
La II sezione del Tar del Lazio ha emesso solo un dispositivo di sentenza; entro 45 giorni il collegio pubblicherà le motivazioni della decisione. Con i due ricorsi proposti, i Verdi, le consigliere comunali Monica Cirinnà e Maria Gemma Azuni e le consigliere di Parità della Provincia di Roma e della Regione Lazio, Francesca Bagni e Alida Castelli, hanno contestato formalmente i provvedimenti di nomina delle due giunte Alemanno, ritenendo sia stato violato lo Statuto comunale per l’insufficiente presenza di donne nell’esecutivo. “Così la situazione è insostenibile”. A poca distanza dalla deposizione della sentenza del Tar con queste parole, rilasciate da un assessore che vuole restare anonimo, si riassume lo stato d’animo di chi fa parte dell’amministrazione capitolina alle prese con un urgentissimo rimpasto destinato ad aumentare la presenza femminile rispetto a quella attuale (ora c’é la solo Sveva Belviso).
“Il Tar del Lazio accogliendo il ricorso dei Verdi sulla giunta ‘a sesso unico’ di Alemanno ha fatto giustizia di una grande ingiustizia. Ha deciso sulla sostanza del ricorso ignorando gli astrusi cavilli circa la legittimità di chi presentava il ricorso dando una grande lezione di civiltà. Ora, azzerata la giugnta, Alemanno si dimetta per la sua manifesta incapacità a gestire la Capitale e si vada al voto”. E’ questo il primo commento diAngelo Bonelli, il presidente e capogruppo regionale dei Verdi, che ha presentato il ricorso sul mancato rispetto delle quote rose in Campidoglio. “C’è stata una violazione dello statuto comunale, c’è stato un deficit di democrazia sulla rappresentanza di genere, c’è la legittimità da parte dei normali cittadini di chiedere alla politica di rispettare le regole. È una vittoria della democrazia in un paese dove troppo spesso diritti fondamentali sanciti dalla legge sono calpestati. Ora si apre una fase politica sulla quale non faremo sconti. Ai cittadini non interessano le alchimie di potere che Alemanno, per garantire le correnti della casta del centrodestra, ha messo in campo calpestando i diritti delle donne”, ha continuato Bonelli. “Un altro schiaffo ad Alemanno”, per il segretario romano del Pd, Marco Miccoli: “Con la decisione del Tar, il sindaco fa l’ennesima figuraccia di questi suoi tre anni di disastri”.
Pronte per un nuovo ricorso al Tar, Monica Cirinnà (Pd) e Gemma Azuni (Sel), se “il sindaco Alemanno riproporrà la sua giunta con una sola donna in più perché due assessori donna su dodici non ci sembra un numero sufficiente a rispettare il principio di pari opportunità”. Le due esponenti del centrosinistra chiedono al sindaco di far entrare più di due donne in squadra commentando quanto sia “triste inseguire Alemanno sulle sue approssimazioni, che lo hanno portato a trovarsi di fronte alla necessità di un secondo rimpasto di giunta dall’inizio dell’anno”.
”L’accoglimento del nostro ricorso da parte del Tar comporta l’azzeramento dell’intera giunta che deve essere ricostituita rispettando la regola dell’equilibrio tra i due sessi imposto dallo Statuto della città”, ha precisato l’avvocato Pellegrino. ”Equilibrio è un concetto tipicamente costituzionale e di diritto pubblico da valutarsi in termini di elementare ragionevolezza Quindi non vuol dire parità, ma nemmeno presenza di testimonianza. Il sindaco quindi è chiamato a costituire un giunta che al comune buon senso risulti ragionevolmente composta da donne e da uomini. E’ evidente – spiegato ancora Pellegrino – che continuare ad andare avanti ad avari tentativi sperando invano di raggiungere la minima soglia possibile di presenza di donne sarebbe non solo illegittimo ma anche incredibilmente triste. Stiamo parlando della Capitale d’Italia e della coalizione che ancora governa il paese è mai possibile che non riesca nemmeno a rappresentare il suo elettorato sull’elementare versante di civiltà dell’equilibrio tra i sessi?”. E se poi fosse in qualche modo ostacolato, ha concluso Pellegrino, ”il sindaco dovrebbe essere il primo a ribellarsi e mollare tutto per ragioni giuridiche, istituzionali e quindi politiche nel senso più alto del termine”.
REAZIONI- “Alemanno affonda sempre di più sotto il peso di scandali, inefficienze e sentenze del Tar. La sua giunta, la terza in tre anni, ormai sembra il Titanic ‘de noantri’. Roma non merita un sindaco così incapace”. E’ quanto dichiara in una nota il consigliere comunale del Pd, Paolo Masini.
“Oggi e’ una bellissima giornata per le donne di Roma e per tutte le donne italiane”. Lo afferma il consigliere comunale di Roma Gemma Azuni, di Sinistra Ecologia Liberta’, che e’ una delle presentatrici del ricorso al Tar contro le scelte del sindaco Alemanno.
“La candidatura del senatore Cutrufo, cattolico democristiano, in ticket con Alemanno Sindaco, nella competizione elettorale che vedeva Antoniozzi candidato presidente della Provincia di Roma, fu scelta non soltanto per rappresentare la nostra area, ma anche per riequilibrare un’eccessiva esposizione a destra dell’attuale Sindaco. Gli elettori allora reagirono positivamente al ticket ed elessero Sindaco Alemanno. Lo stesso Sindaco di Roma, in occasione dell’ultimo rimpasto affermò che Cutrufo fosse inamovibile, essendosi esposto con lui ed avendoci messo la faccia. Ed ora lo si vuole sostituire, dopo la riforma per Roma Capitale e la riscoperta di Roma turistica a livello internazionale Politicamente lo ritengo un gesto gravissimo, anche nei confronti dell’opinione pubblica. Queste sono notizie che mi arrivano negli Usa. Sono certo che siano prive di fondamento”. Lo dichiara in una nota il sottosegretario Carlo Giovanardi