Richiami vivi: Cirinnà, da UE ultimo avvertimento, Governo intervenga
La Commissione europea ha trasmesso all’Italia l’ultimo parere motivato prima del deferimento sulla procedura di infrazione sui richiami vivi indicando chiaramente che il nostro Paese è in infrazione. Già dal 28 luglio scorso la Commissione Ue, infatti, aveva avvisato il nostro governo che gli atti proposti non erano sufficienti a porre fine alla violazione della Direttiva uccelli in merito alla cattura volatili vivi a fini di richiamo per la caccia e che l’Italia rimaneva, quindi, in infrazione. Lo dichiara la senatrice del Pd Monica Cirinnà.
“Il sottosegretario Gozi – aggiunge – si era impegnato nell’aula del Senato dando parere favorevole e facendo approvare un ordine del giorno che indicava gli interventi normativi da effettuare all’interno della prossima legge europea. Ora non si può aspettare oltre: l’Europa ci ha dato due mesi di tempo per abolire definitivamente ogni forma di cattura di uccelli selvatici per farne richiami vivi per la caccia, pena il processo di fronte alla Corte di Giustizia e la certezza della condanna per l’Italia”.
“Chiedo, quindi – conclude Cirinnà – al governo di provvedere nei tempi più rapidi ad emanare una norma che vieti in modo esplicito le catture così da impedire ogni tentativo di deroga regionale ed evitare che i cittadini italiani debbano pagare per una nuova infrazione”.
27 novembre 2014
COMUNICATO STAMPA
CACCIA, RICHIAMI VIVI:
PARERE MOTIVATO DELLA COMMISSIONE EUROPEA
CONTRO L’ITALIA
Stop all’uccellagione in due mesi o si va a processo. Decisiva la scelta di disobbedire
della Regione Lombardia. Lipu: “Lo avevamo detto e ormai non ci sono più alibi.
Ora basta. L’Italia scriva la parola fine alla triste storia dei richiami vivi”.
La Commissione europea ha trasmesso all’Italia il parere motivato sulla procedura di infrazione n. 2006/2014 sui richiami vivi attivata lo scorso febbraio per violazione degli articoli 7 e 9 della direttiva Uccelli. Con tale parere, che è l’ultimo atto prima del deferimento di uno Stato membro alla Corte di Giustizia, all’Italia vengono concessi due mesi di tempo per porre fine concretamente a ogni forma di cattura di uccelli selvatici finalizzata a farne richiami vivi per la caccia, pena il processo innanzi alla Corte di Giustizia e la condanna.
«Questo nuovo, duro e inevitabile passo dell’Europa contro l’Italia sul tema dei richiami vivi – dichiara Fulvio Mamone Capria, presidente Lipu – è anche il frutto dell’inefficacia o comunque della debolezza dei provvedimenti normativi recentemente approvati in Parlamento, che, sebbene più stringenti che in passato, non sono in grado di vietare con chiarezza e perentorietà le catture degli uccelli selvatici. Lo avevamo spiegato in tutti i modi, inascoltati. Ora – prosegue Mamone Capria – servirà probabilmente un nuovo intervento di legge, che vieti esplicitamente le catture in modo da impedire alla fonte ogni tentativo di deroga regionale, come quello attivato dalla Regione Lombardia, che si è fatta beffe di Governo ed Europa pur di accontentare gli uccellatori e i loro supporter parlamentari. Ma ora non si ricorra più ad alibi – conclude il presidente Lipu – non si perda altro tempo e si scriva fine, una volta per tutte, all’orribile storia dei richiami vivi».
27 novembre 2014
UFFICIO STAMPA LIPU-BIRDLIFE ITALIA