Riflessioni sulla doppia morale del Presidente Meloni e della Ministra Santanchè
Oggi una ministra del governo di “destra-destra”, legittimamente eletto in Italia, riferisce in Senato in merito alle tante questioni “particolarmente spinose” emerse a seguito dell’inchiesta giornalistica della trasmissione televisiva Report.
Oggi, su questo tema, il quotidiano Domani titola: “Santanchè ministra dei debiti, indagata dai Pm, difesa da Meloni”.
Rifletto sulla doppia morale degli esponenti della destra italiana e ricordo quanto mi è accaduto nell’agosto del 2020. Una questione che viene ancora agitata, sui social e pubblicamente, dai gruppi di estrema destra.
Rammento i fatti: il 19 Agosto, mentre ero a Roma a un funerale, alcuni dipendenti della mia azienda agricola, durante dei lavori di smaltimento di materiali di risulta trovano, vicino a un capannone per attrezzi posto a confine di una strada provinciale e ben lontano dalla mia abitazione, la somma di 24.000 € (in banconote da 500€) tra le tavole di legno marcio di una vecchia cuccia per cani, dismessa da oltre 7 anni.
Al mio rientro, dopo un rapido consulto legale, chiamo personalmente i Carabinieri e consegno le banconote. Dopo qualche ora viene firmato il verbale che riporta fedelmente i fatti.
Incredibilmente, la mattina dopo, quando ancora il verbale in questione non era neanche arrivato alla procura della Repubblica di Grosseto, un noto quotidiano della capitale pubblica la notizia, esponendo così a gravi rischi me e la mia famiglia.
Fuori dalla battute da osteria di alcuni noti esponenti, come è finita questa vicenda?
Né io, né i miei cari, siamo mai stati ascoltati dalla polizia giudiziaria o dal Pubblico Ministero. La somma è stata confiscata e l’indagine aperta contro ignoti è stata archiviata.
Non ho commesso alcun reato, piuttosto ne sono stata vittima, e ho consegnato il denaro trovato come dovrebbe fare qualsiasi onesto cittadino.
Nonostante questo, per settimane, molti esponenti di Fratelli d’Italia, lo stesso Signor Presidente Meloni, che più volte mi ha citata sghignazzando in comizi di piazza, tutti i giornali e in particolare quelli di destra, hanno costruito falsità, sospetti e illazioni, con lo scopo – ben riuscito – di fomentare contro di me orde di haters.
Oggi cosa succede? Pur nel rispetto del principio di presunta innocenza fino a condanna definitiva, tutti allineati e coperti, solerti nella difesa politica e cameratesca dell’indifendibile signora, imprenditrice e ministra. Tutti garantisti e pronti ad ascoltare le sue indiscutibili verità dette in Senato dove andrà in scena il festival della falsità e dell’ipocrisia della destra al governo, che non sa né autoregolarsi, né emendarsi.
Per questa destra tutta slogan, grida e populismo non resta che scegliere l’attesa catartica dell’evolversi degli atti giudiziari, dimostrando ancora una volta che la miglior scappatoia è decidere di non decidere.