Unioni civili: associazioni gay contro Cei a difesa Cirinnà
Arcigay, si goda suo celibato. Grillini, Chiesa come Mussolini
(ANSA) – ROMA, 27 MAR – Associazioni delle persone omosessuali all’attacco contro il segretario generale della Cei, mons. Nunzio Galantino, che ha criticato il disegno di legge della senatrice Monica Cirinnà sulle unioni civili, licenziato dalla Commissione Giustizia del Senato. Un testo che invece le associazioni sostengono fortemente. A insorgere è innanzitutto Arcigay: “Galantino parla di ciò che non credo conosca” dice il presidente Flavio Romani.
“Tutte le coppie devono avere uguali diritti, e forse questo principio sfugge a un’istituzione sessista come la Chiesa cattolica. Però il monsignore non deve darsi pena: innanzitutto perché il suo voto di celibato lo libera da questa preoccupazione, in secondo luogo perché le stesse sacre scritture suggeriscono di non occuparsi, in quanto prelati, delle leggi dello Stato”.
Il presidente di Equality Italia, Aurelio Mancuso, da “omosessuale cattolico” non sottovaluta le parole di Galantino e commenta: “esser definito, come tutte le persone che da decenni si battono per il riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali e di fatto eterosessuali, come uno che propone ‘terrorismo linguistico e opera forzature ideologiche’, mi colpisce direttamente al cuore e mi fa pensare che le parole pronunciate da papa Francesco ‘chi sono io per giudicare un gay?’ non siano condivise dalla gerarchia cattolica italiana”.
“Se fosse passata alcuni decenni fa la linea della Cei – argomenta il portavoce di Gay Center, Fabrizio Marrazzo – gli italiani sarebbero ancora senza diritto al divorzio. Invece un’ampia maggioranza allora mise in minoranza gli editti dei vescovi italiani. Opporsi in maniera ideologica al riconoscimento delle unioni civili è antidemocratico e anticostituzionale e lede principi di uguaglianza e parità”. Lapidario anche Franco Grillini, presidente di Gaynet: “La tecnica è vecchia come il cucco: se non si hanno più argomenti per fermare la stagione delle riforme in materia di diritti civili ci si inventa un nemico fittizio a cui indirizzare le invettive per cercare di fermare il treno in corsa delle riforme. Così fece Mussolini con lo sciagurato complotto demoplutogiudaicomassonico che per l’appunto era totalmente inesistente ma che serviva egregiamente per aizzare le masse.
Adesso siamo al ‘complotto gender’ che vorrebbe mettere le mani su scuola, società, famiglia, tutti terreni ritenuti finora di proprietà esclusiva della curia romana che, in quanto a morale, non scherza mica visto gli scandali che fioccano ogni giorno”. A difesa del ddl Cirinnà si schiera l’associazione Famiglie Arcobaleno, che pur considerandolo insufficiente gli riconosce “il pregio di tutelare i figli nati da famiglie a fondazione omogenitoriale grazie all’eterologa, bambini nei fatti già figli di queste coppie”. “Questa norma – spiega la presidente Giuseppina La Delfa – non permetterà l’adozione di ragazzi rimasti orfani ma permetterà per lo meno ai figli di coppie omosessuali di vedere garantita la loro sicurezza affettiva e patrimoniale. Ã per noi essenziale”. Insiste per il matrimonio gay il presidente del Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli, Andrea Maccarrone, che comunque considera il ddl Cirinnà “un primo tassello per il riconoscimento dei diritti delle coppie omosessuali”. (ANSA). AB 27-MAR-15 18:16